mercoledì 9 marzo 2016

BASTA CON LE PRIMARIE!

Dai cinesi venuti in soccorso di Sala a Milano, passando per Roma, dove per aumentare il magro bottino di voti espressi si aggiungono un certo numero di schede bianche, per giungere al vero e proprio broglio di Napoli, nella schifezza di ciascuna di queste vicende, io vi trovo comunque un elemento positivo, le primarie escono con le ossa rotte...
Se domenica si è già evidenziato un calo verticale della partecipazione, è presumibile che la prossima scadenza il calo continuerà e forse alla fine anche gli stakanovisti del "non mi perdo mai un'occasione per votare" si convinceranno di come si rendano strumenti di una colossale presa in giro, quella per cui la partecipazione coincide con l'infilare una scheda in un'urna. 

E' chiaro, nulla è scontato o addirittura automatico, ma questo fallimento così clamoroso può davvero costituire un passaggio fatale per questa deprecabile pratica politica. 

Il solito prezzemolino Cantone ha fatto il suo commento, dicendo che la questione è interamente una questione privata, facendo addirittura l'esempio di una bocciofila. 

Io darei ragione a Cantone, e comunicherei con la dovuta risonanza ai potenziali votanti alle primarie cosa stanno facendo quando si recano al seggio, qualcosa di simile a ciò che si fa eleggendo il consiglio direttivo di un circolo, ad esempio di una bocciofila. Chissà, forse potrebbero trovare dei modi alternativi di trascorrere le domeniche in cui si svolgono le primarie. 

In ogni caso, indipendentemente dagli aspetti legali, mi chiedo che genere di persone siano Sala che non ha nulla da dire sulla partecipazione massiccia e massicciamente favorevole a lui, di cinesi, che come tali non avranno il diritto di partecipare, ma soprattutto la Valenti che non fa una piega di fronte alle evidenze di corruzione di votanti.
Sarei invece del tutto contrario alla proposta della Meloni che propone di normare le primarie mediante veri e propri provvedimenti legislativi. Farlo, significherebbe già approvare questa procedura, ed approvarla a sua volta significherebbe distruggere la forma partito per come la conosciamo da quando c'è la repubblica italiana. 

In linea del tutto teorica, normare invece i partiti potrebbe essere una cosa positiva, ma sapendo cosa significhino per Renzi le riforme, meglio soprassedere, magari in attesa di tempi migliori.

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