mercoledì 30 settembre 2015

EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE IN SIRIA

Il mancato accordo tra Obama e Putin dimostra una cosa sola, che gli USA non sono disposti a smettere di praticare la politica del caos, inducendo attività terroristiche di guerra aperta, sostenendo a livello mediatico di combatterle...

Tuttavia, la versione USA non regge ormai più. Infatti, è stata sì o no creata un'alleanza che deve combattere l'ISIS? Se oggi nella lotta all'ISIS anche la Russia da' il suo fattivo contributo, quale potrebbe essere il motivo contrario ad accettarlo costituendo così un'alleanza più vasta?
Obama dice che c'è una divergenza sul destino di Assad, ma ciò significa allora che l'incertezza sul destino di Assad costituisce un ostacolo alla lotta all'ISIS, mostrando al mondo intero che la lotta all'ISIS non è mai stata condotta perchè ciò avrebbe rafforzato Assad.
 

Obama confessa quindi di avere fin qui mentito quando diceva che lottava per distruggere l'ISIS. In realtà, gli USA non hanno mai smesso di aver come obiettivo principale il rovesciamento del regime di Assad e di avere a questo scopo concorso in modo determinante alla stessa costituzione dell'ISIS, con l'intento di distruggerlo una volta che Assad fosse stato fatto fuori.  
Mi pare quindi che la situazione degli USA risulti a questo punto fortemente indebolita, avendo perso ogni possibile legittimazione da parte dell'opinione pubblica.
Bisogna a questo punto capire se i paesi europei siano disposti ancora a reggere lo sporco gioco degli USA ormai diventato evidente ad un'ampia fascia di persone. Bisognerebbe capire se la Francia, bombardando l'ISIS stia cooperando anche indirettamente con la Russia nel condurre una vera guerra invece di quella fittizia della coalizione a guida USA, o se essa opera per proprio conto per fini che al momento non appaiono chiari.
 
La Merkel ha esplicitamente dichiarato che la fine di Assad non sta più in cima all'agenda tedesca, sarebbe bene che presto altre nazioni europee facciano lo stesso in modo esplicito, visto che questo oggi costituisce il discrimine tra il combattere l'ISIS o l'aiutarlo.

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