giovedì 20 novembre 2014

NUOVI SINTOMI DELLA CRISI PROFONDA DELLA MODERNITA'

La questione degli aderenti alla repubblica islamica provenienti dai paesi occidentali più sviluppati, pone dei problemi che travalicano ampiamente la dimensione terroristico-militare. 
Ciò che realmente viene in evidenza può essere riassunta nella maniera migliore nello stesso nome che in Nigeria gli ultrà islamici si sono voluti dare, qualcosa che in italiano suonerebbe come "stop all'occidente".
Il mondo islamico insomma vive con disagio l'invadenza della cultura occidentale in cui noi come europei siamo immersi, il che implica che lo scontro si sposta dai temi più propriamente religiosi per passare a quelli più ampiamente culturali. 
La novità del successo considerevole del proselitismo da parte dell'estremismo islamico proprio nel cuore dell'occidente più consumistico, nella culla stessa del verbo modernista, inserendosi in questo contesto di scontro di civiltà di cui dicevo, finisce col rappresentare una prova non occultabile dello stesso progetto modernista. 
Questi giovani che abbandonano le comodità più o meno grandi della vita nelle periferie occidentali per imbracciare un mitra e trasferirsi nell'inferno dei campi di battaglia siriani ed iracheni, rappresentano la dimostrazione vivente che il travolgente successo dell'occidente con la sua rivoluzione modernista, andato avanti per i secoli che stanno immediatamente alle nostre spalle è arrivata a una sorta di capolinea.
Ancora un segnale della profondità dei cambiamenti che attraversano i nostri giorni, a cui fa fronte una sempre più sconcertante inconsapevolezza, una sorta di cecità che ci fa credere che tutto sta proseguendo lungo un alveo che ci sarebbe familiare, mentre il fiume pare volere trovarsi un nuovo percorso. 
Proprio nei giorni in cui Renzi affida il successo dei suoi messaggi a questa ostentazione di nuovismo tanto assoluto quanto generico, tutto ciò appare infine soltanto come il canto del cigno della lunga marcia modenista.

Da una parte le cose ci trascinano in contesti del tutto nuovi, dall'altra il nostro modo di vivere questa realtà appare incatenato a delle convinzioni che assorbiamo dall'ambiente culturale che ci circonda e che riesce tuttora  a prevalere, occultandoci quanto tutto ciò sia oggettivamente obsoleto e distraendoci dalle urgenze di assumere nuovi modi di vedere la realtà che ci circonda.

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