giovedì 16 ottobre 2014

SINISTRA E BERLUSCONI S'INCONTRANO

A quanto pare, anche Berlusconi è oggi favorevole alle unioni gay. E sono cavoli amari per quell'area politica che ancora oggi ama definirsi di sinistra. 
Finita ogni aspirazione a una perequazione economica, incompatibile con la odierna società liberale, la sinistra si era arroccata sul fronte dei diritti civili...

Più femminismo, più diritti civili, più tolleranza sessuale, più politically correct con provvedimenti contro il femminicidio (ma in quella legge c'è di tutto ma nulla che riguardi il femminicidio), contro l'omofobia che sempre più appare come una caccia alle streghe dove sarà problematico individuare i confini del diritto di opinione. 
Per fortuna dei nostalgici che ancora usano questo termine, c' era il fronte attorno a berlusconi che faceva resistenza. Se come sembra, Berlusconi ha deciso di fare anche lui parte del vasto fronte dei sostenitori dei diritti civili, sarà davvero drammatico per quest'area fissare i parametri della propria identificazione. 
E' patetico ascoltare oggi vendola che insiste sul fronte della sinistra, e che è contento come una pasqua che la politica di Renzi lasci un ampio spazio politico alla sua sinistra per potere ancora partecipare a questo teatrino politico in cui ognuno recita un proprio ruolo, chi al governo, chi all'opposizione, tutti ad occupare un posto in palcoscenico, senza badare più di tanto al tipo di ruolo. 
E' questo che sempre mi sorprende dell'area di sinistra verace, che per costoro la politica si esaurisce nel recitare la propria parte, nella formulazione di un pensiero corretto ed informato, ma mai in grado di progettualità, di capire attraverso quale via e procedura si vada alla tanto agtognata rivoluzione. 
La verità pura e semplice è che nella sinistra non v'è alcuno spirito rivoluzionario, c'è soltanto la pretesa di rappresentare il fronte rivoluzionario, naturalmente soltanto sul palcoscenico, ed al peggio ci si contenta di un qualsiasi talk-show che continuano ad essere mandati in onda anche se il pubblico diminuisce drasticamente. costano poco,  dicono gli esperti, così come costa davvero poco alal società capitalista la politica di sinistra salottiera (nb. non quella parte della sinistra che è salottiera, ma la sinistra come manifestazione inevitabile di uno spirito salottiero).
Ora però, i sinistri rischiano grosso, non rischia la causa presunta di una militanza di sinistra, rischiano la loro personale partecipazione al teatrino a cui devono praticamente tutto, e smettere di recitare soprattutto quando non si hanno altre competenze, è davvero una tragedia. Forse ci penserà Renzi ad estendere anche a costoro gli 80 euro, deve loro così tanto che sarebbe un ben minima ricompensa.

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