lunedì 27 ottobre 2014

LO STRESS TEST BANCARIO

Vediamo un po' questa questione dello stress test fatto dalla BCE.
La BCE è proprietà delle banche centrali nazionali.
Le banche centrali nazionali, come la nostra Banca d'Italia, sono in Europa private, cioè possedute dalle banche private.
Per la proprietà transitiva, la BCE è proprietà delle banche private. 

Ora, non vi pare una solenne stronzata che la BCE pensi di potere controllare i propri azionisti? 

Sarebbe allora più logico dire che le banche private si controllano l'un l'altra perchè hanno paura che il fallimento di una di esse provochi, attraverso la loro stretta interdipendenza, l'effetto devastante di far crollare l'intero sistema bancario globalizzato.
Per farlo, usano una cosa che appartiene a loro ed è quindi uno strumento a loro disposizione che si chiama BCE...

Voi pensavate che ci fosse un interesse pubblico a controllare il buon stato delle banche, la loro solvibilità? Forse pensate ai vostri sudati risparmi che parcheggiate presso le banche sotto varie forme e trovate conforto che la BCE, che seguitate a considerare un'istituzione pubblica a dispetto dell'evidenza opposta, faccia qualcosa per garantirvi di non perdere tutto.
Vi sbagliate, visto che questo controllo è peer, cioè tra istituzioni analoghe, non punta a testare la solidità in assoluto delle banche, che, sia detto per inciso, solide non lo sono affatto nè lo possono essere sino al punto di affrontare qualsiasi contingenza possibile ed immaginabile, ma soltanto a paragonare le loro rispettive solidità. Questo test tratta quindi esclusivamente delle solidità relative, non di quelle assolute.
Vi assicuro che c'è poco da essere sicuri dei propri risparmi non foss'altro che per il fatto che la moneta non costituisce merce, ma trae il suo valore solo ed esclusivamente da un accordo convenzionale.
Fino ad oggi, la liquidità introdotta dai vari governi, soprattutto da USA, UK e Giappone (ma anche la BCE ha fatto la sua parte, anche se a livelli quantitativi più bassi), non si è tradotta nè in un aumento significativo dell'attività economica, nè in inflazione. 
Perchè? Perchè le attività finanziarie sono state considerate come una fonte di ricchezza, similmente alle attività produttive. Io ho dei soldi, ed ho l'alternativa tra investirli in fabbriche o in titoli. Visto che con l'industria non ci si guadagna ababstanza, opto per i titoli che a loro volta mi danno un guadagno dagli interessi che vanno maturando e continuo imperterrito ad accumulare titoli.
Questo è ciò che è avvenuto a partire soprattutto dalla seconda metà degli anni novanta, e va ancora avanti.
Tuttavia, chiediamoci a cosa mi servano questi titoli. Certo, non è una domanda che ci facciamo proprio tutti i giorni, ognuno di noi prteferisce avere un conto in banca con molti zeri senza pensarci tanto, visto che appare una cosa ovvia.
Se ce lo chiedessimo, risponderemmo che in un domani potrò prelevare un po' di quella fortuna che mi ritrovo in banca ed acquistare merce. Questo è il vero punto della questione, per dare valore al denaro, bisogna sempre ricorrere alla sua equivalenza con una merce, il denaro serve solo ed esclusivamente ad acquistare merce (intesa in senso lato, anche servizi ovviamente, e così via).
Tuttavia, la capacità del denaro di acquisire merce non è una costante, è soggetta in primis all'inflazione, parametro che misura appunto il valore del denaro. Se togliamo al denaro la sua capacità di acquisire merce e se questa sua proprietà dipende dal momento in base al tasso inflattivo, cosa pensate che succederebbe se capitali significativi uscissero dal circuito bancario dove sono confinati a produrre interessi ed andasssero sul mercato per acquistare?
Ci sarebbe un effetto di bomba inflattiva, improvvisamente l'enorme liquidità creata per salvare il sistema bancario invaderebbe i mercati determinando l'inadeguatezza quantitativa dell'offerta, non in grado di fronteggiare l'aumento vertiginoso della domanda che lo stesso accendersi dell'inflazione provocherebbe (chi ha liquidità se ne vorrebbe disfare nel tempo più breve possibile). 


L'unica cosa che le banche, questi nostri nuovi sovrani assoluti che si nascondono dietro istituzioni falsamente democratiche, possono fare, è soltanto procastinare il momento del redde rationem, quando questo castello di carte che hanno costruito cadrà rovinosamente.

1 commento:

  1. Vedo che c'è anche qui sul web qualcuno che si lamenta perchè il test è alquanto fasullo, citando in particolare le bnche locali tedesche che sono state sottratte a questo controllo.
    E allora? Se come sostengo, si tratta di una questione tra banche, interna al loro mondo, sono felice che si faccia male, vorrà dire che il default avverrà più rapidamente, e dopo si potrà ripartire senza ulteriori sudditanze.

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