lunedì 3 giugno 2013

CHE BRUTTO CLIMA GOLPISTA!

Al nostro Presidente, che raccomanda ai partiti di non essere inconcludenti, vorrei ricordare che c'è peggio dell'essere inconcludenti, concludere cose sbagliate, magari per colpa inconsapevole, o magari per dolo, per scelta consapevole.
Lo dico in particolare riguardo alla questione delle riforme costituzionali in cui temo che si stia creando un clima golpista...

Dobbiamo finirla un giorno sì e l'altro pure di sostenere che la nostra beneamata costituzione ha bisogno di profonde modifiche. Ai parlamentari ed al governo, che si affrettano ad invocare procedure specifiche per la modifica costituzionale, vorrei ricordare che le procedure sono incluse, come è ovvio per una costituzione, all'interno del testo, all'articolo 138. Se un semplice parlamentare o se un gruppo di parlamentari, non il governo ma semmai i parlamentari che ne sono componenti, hanno qualche modifica da introdurre, nell'articolo della costituzione che citavo c'è tutto ciò che occorre per procedere. 
Tutt'altro discorso è se non stiamo parlando di una riforma puntuale che sollecita una modifica che può anche risultare del tutto ragionevole, se insomma la procedura parte sapendo dove vuole arrivare, e se invece si dice che bisogna attivare una procedura di revisione costituzionale affidando allo stesso cammino di revisione la definizione delle modifiche da introdurre. In tal caso, con tutta evidenza, non si segnala una specifica carenza da colmare, una esigenza da soddisfare, in questo secondo caso si sta agendo contro la costituzione, se ne denuncia l'inadeguatezza il che per organi di natura istituzionale rischia di configurarsi come un reato di tradimento, procedere per fare decadere anche se solo in parte l'attuale costituzione invece di svolgere il ruolo che la stessa costituzione assegna di difesa intransigente del testo fondamentale su cui si basa la stessa esistenza della repubblica italiana. 
Non si può insultare impunemente la costituzione, se ne possono criticare punti specifici argomentando adeguatamente le motivazioni alla base della richiesta di modifica, ma non si può genericamente sollecitare un processo di revisione tra l'altro adottando procedure appositamente attivate al di fuori di quanto la stessa costituzione prevede, in tal caso qualcuno avrebbe argomenti per denunciare un vero e proprio processo golpista. 
Quindi, Presidente, ripeto, c'è peggio ma molto peggio dell'essere inconcludente, vigili su questi pericoli e lasci perdere l'inconcludenza che parrebbe riferirsi piuttosto a un non sufficientemente pronto e servile assoggettarsi a un suo invito da parte di governo e parlamento: ce ne fossero di questi ritardi!

I vari Bersani, travolti da questa corrente che ha deciso di scagliarsi contro l’ordinamento previsto dalla costituzione, dovrebbero imparare una volta per tutte che una volta che si chiude un occhio per i più nobili motivi emergenziali, poi si rischia di doverli tenere chiusi per sempre ed accettare tutti i passaggi successivi che servono all’obiettivo che ci si è posti, attivare una procedura di stravolgimento della nostra beneamata costituzione. Se egli allora avesse coerentemente rivendicato nuove elezioni candidandosi alla guida del paese, non si sarebbe trovato dopo poco più di un anno a rivendicare quel ruolo senza neanche ottenerlo, si sarà travolti e si pretenderà di essere vittime quando invece quel piegarsi ha portato l’intera nazione lungo una procedura che appunto appare in odore di golpe. Oggi tocca ai semplici cittadini difendere la costituzione, non v’è organo istituzionale, non v’è forza politica in grado di assumersi questo formidabile compito, dobbiamo organizzare tra noi la resistenza contro questo ennesimo attentato all’ordinamento democratico.


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