domenica 28 aprile 2013

IL GOVERNO LETTA/NAPOLITANO

Avrei voluto commentare la seduta del parlamento in cui Napolitano ha giurato per il suo nuovo mandato, ma purtroppo non ne ho avuto il tempo. Riprendo l'argomento ora che nuovi sviluppi politici si sono verificati, prima di tutto la costituzione del governo Letta...
Ma partiamo pure dalle parole pronunciate da Napolitano nella seduta di reinsediamento. Egli ha ribadito nella maniera più netta ed inequivocabile che egli è il sovrano, molto più di un semplice re, perchè qui siamo tornati alla monarchia assoluta, quella che non ammetteva che il parlamento esercitasse alcuna influenza sulla gestione dello stato. L'informazione più rilevante è che egli non si da' un limite temporale, lascerà quando lo riterrà opportuno senza intendere dare alcun preavviso. Questi sono gli elementi obiettivi che vengono fuori dal suo discorso, l'ipotesi di un mandato a tempo è stata scartata, mentre Napolitano non nasconde più si essere l'unico a gestire un potere, gli altri hanno l'unico diritto di assecondarlo sennò verranno benevolmente ignorati, sperando che non venga ripristinato il carcere per reati d'opinione come pure qualcuno potrebbe sospettare dal tono imperioso e perfino ingiurioso che Napolitano riserva al parlamento. L'aspetto folkloristico è rappresentato dall'entusiasmo con cui vengono accolti i rimbrotti di Napolitano, applausi scroscianti ad ogni accusa fatta. Noto per inciso che Napolitano, pure così apparentemente severo, non rivolge alcun rimbrotto ai parlamentari ma alle forze politiche, e questo è davvero molto significativo, invece di salvare le forze politiche che sono parte integrante nel bene e nel male del sistema democratico, Napolitano scaltramente salva quella schifezza di componenti del parlamento, permettendo a costoro di costituirsi un alibi, attribuendo la responsabilità ad entità sufficientemente astratte come possono essere viste le forze politiche. 
Ma perchè questa schifezza di parlamentari applaude così freneticamente? Perchè in Napolitano vede chi può salvarli dal tornare a casa, chi indica una via che permetterà loro di rimanere in quell'emiciclo a far finta di essere persone potenti e competenti ricevendone in cambio onori ed emolumenti di una certa consistenza. Quell'elemento che il povero Bersani pensava di far valere per costringere il parlamento a votargli la fiducia (l'attaccamento al seggio parlamentare), viene ora utilizzato da Napolitano e dai suoi sodali per imporre una soluzione alla crisi che definire oscena è ancora usare un eufemismo. 
Ciò che gli eventi della settimana precedente lasciano è la scomparsa del PD, un partito che ormai non esiste più se non sulla carta, e anche formalmente è inquietante che non esista oggi una figura che possa definirsi un gestore del partito. Il vero gestore delle spoglie del PD è lo stesso Napolitano che ha commissariato quel partito dal lontano novembre 2011, concedendo benignamente a Bersani di recitare la parte del segretario, ma essendosi assunto il compito di definire politica e composizione del governo Monti, da allora non ha più smesso di esercitare ogni potere. 
La soluzione individuata per il premariato del governo, Enrico Letta, mostra come il vecchio gruppo dirigente del PD sia ormai stato estromesso da ogni potere. Qui, non è solo Bersani che è stato mandato a casa, ma tutto il gruppo ex-PCI ed anche altre figure note. Non credo che sentiremo più parlare della Finocchiaro, della Bindi, e forse anche di D'Alema, questi dirigenti che almeno formalmente interpretavano (o almeno si legittimavano come) il ruolo della tradizione ex-comunista, sono stati spazzati via in un sol colpo, tutto il potere è stato affidato a coloro che da sempre sono indistinguibili dai centristi alla Casini, compresi gli ex-PCI riconvertitisi al centro, come Veltroni ed i suoi, come anche qualcuno degli ex-DC, quelli insomma che hanno sposato l'ubbidienza, il cui modello di riferimento è appunto costituito dal premier nuovo di zecca. In realtà Enrico Letta è anche qualcos'altro, è il nipote di Gianni, può essere considerato (e sta a lui l'onere della prova contraria) che il suo ingresso in politica circa venti anni fa, non seguisse già da allora una certa strategia trasversale alle forze politiche. 
Ieri infine il mandato è stato dato, la lista dei ministri è stata completata. Trovo estremamente significativo che la primissima frase pronunciata da letta riguardi il numero di donne ministro, seguita subito dopo dall'età media dei ministri. 
Insomma, siamo al cretinismo eretto a sistema. All'interno di una manovra così vergognosa, l'unica cosa che Letta pretende  di vendere al paese, è la gioventù e la femminilità del governo. Ebbene, finchè io non vedrò una donna che dimostra di comportarsi in modo migliore di un maschio, finchè non vedrò un quarantenne comportarsi diversamente da un settantenne nei suoi compiti istituzionali, non vedo perchè dovrei essere interessato all'anagrafe. 
La verità è che Letta non ha a cosa attaccarsi, ha un governo spostato vergognosamente a destra, con alcuni ministri travestiti da tecnici, e non trova di meglio che sventolare il sesso di appartenenza e l'età dei suoi ministri, tentando così di nascondere che Napolitano, dopo aver commissariato il PD, commissaria anche il governo della repubblica, inserendo alla guida del govenro un suo pupo di pezza, una persona il cui merito esclusivo è di appartenere all'establishment della repubblica. 
Tuttavia, c'è ancora qualcuno peggiore di costoro, sono gli elettori pentiti del PD. Ora, io dico, che sorta di babbei sono costoro se ancora in febbraio, quando si sono tenute le elezioni, non avevano capito cosa fosse diventato il PD. Non ricordo chi sul web ha scritto che non erano gli elettori del PD a dover chiedere conto e ragione ai loro eletti, ma sono proprio loro, questi elettori che dovrebbero dare conto e ragione a tutti noi del loro voto, della dabbenaggine nel loro comportamento elettorale. Per colpa loro e soltanto loro, dovremo tenerci ancora per un tempo non breve questo governo dell'establishment italiano ed europeo, quello stesso che c'ha portato al punto in cui siamo.

2 commenti:

  1. In effetti parlando con gli elettori del pd non si evidenzia nessuna consapevolezza della fregatura che hanno preso. Non so se fanno finta, cioè se hanno capito ma si vergognano di dirlo o se sono convinti che ci sia stato un cambiamento. In pratica sono passati dal mai con Berlusconi al ri-costruire (?) insieme a Berlusconi con una continuità stucchevole. Adesso giornali e televisioni incensano l'operazione con passione, non c'è spazio per l'eventuale dissenso. Vedremo dopo il giuramento, quando riprenderanno a massacrare cosa succederà.

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  2. Non so, dalle cose che si leggono in rete e che si vedono anche in TV, sembra piuttosto che invece ora, in colpevole ritardo, se ne siano infine accorti, e trovo tutto ciò molto grave, una forma di distrazione e di sottovalutazione dei comportamenti del PD prima delle elezioni di cui però essi non si sentono colpevoli ma vittime, e tutto ciò è paradossale.

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