venerdì 14 dicembre 2012

L'ESTREMO EGUALITARISMO DEL TERRORE


Vedendo la follia che sembra imperversare nel mondo ed in particolare ai vertici del potere mondiale, è lecito chiedersi se ci sia una logica in tutto questo, se dietro questa apparente follia negli atti che gli stati compiono al loro interno e tra di loro ci sia una spiegazione che ci consenta di leggerli in una maniera che non offenda la nostra capacità di giudizio...
Ebbene, la chiave di lettura c’è e si può riassumere in un’unica parola, il terrore.
Se noi ammettiamo che sia il terrore la molla fondamentale dei comportamenti che osserviamo, allora tutto torna in un ordine logico, seppure inaccettabile.
L’uomo è uno strano animale, e l’accusa più grave che faccio al liberalismo è proprio puntata verso il suo modello estremamente rozzo di antropologia, quel pretendere che l’uomo sia un essere libero e razionale. E’ da questa concezione così distante dalla realtà che nascono tutti i conseguenti difetti del liberalismo.
Le conquiste che la storia attribuisce all’umanità sono tutte basate su un processo faticoso e per niente spontaneo di auto-educazione, e quindi di selezione nei comportamenti sociali, tenendo nel debito conto la nostra natura umana, ma nello stesso tempo forzandola dove e quanto sia possibile per ottenere quei risultati che siano apparsi desiderabili.
Il liberalismo pretende che il libero gioco degli interessi individuali, in sé conflittuali, creino tuttavia un equilibrio che sia vantaggioso per tutti. Si tratta di un puro dogma, non vi è alcun procedimento logico che possa dimostrare un simile risultato. Invocare la verifica sperimentale di tale assunto è insensato, perché ovviamente lo stesso schema logico stabilirà i criteri che fanno ritenere la situazione A preferibile alla situazione B.
Tornando ora alla questione della lettura della politica mondiale in chiave di terrore, è evidente che il terrore è ciò che ha determinato la scelta del governo USA di regalare svariate centinaia di miliardi di dollari al sistema bancario per salvarlo dal fallimento nel 2008, che il terrore ha spinto le grandi banche mondiali, Deutsche Bank in testa, ancora con le cicatrici della bolla finanziaria sulla propria pelle a svendere sul mercato i titoli di stato che per decenni avevano tranquillamente tenuto in cassaforte (in senso figurato eh, i titoli sono ormai numeri su un computer…), è il terrore che ha spinto anche investitori privati medi ed anche piccoli ad imitarle con un effetto valanga, è il terrore che ha spintoi potenti dell’eurozona, in combutta con basisti italiani ad alto livello istituzionale a tentare di scalzare berlusconi, è il terrore di questi di vedersi comprare le proprie aziende a prezzo da saldo a spingerlo ad accettare di essere messo da parte, ed è lo stesso terrore che oggi spinge il vertice del partito popolare europeo a fare qualcosa che non ha mai fatto e che esula dalle sue competenze, di tifare in maniera rumorosa e volgare per il governo Monti in Italia.
Il fatto è che Napolitano ci può raccontare ciò che vuole, ma quando chiamò Monti a palazzo Chigi, il pericolo non riguardava soltanto che saltasse l’Italia, no, l’equilibrio coinvolge tutti, perché mai la Germania tuona e minaccia, ma alla fine non abbandona la Grecia?  Ma perché se cade la Grecia, rischia di cadere tutto, anche un piccolo granellino ha il suo effetto devastante in una tale situazione resa instabile dall’enorme liquidità che i provvedimenti di Clinton hanno permesso alle banche di creare costringendo poi anche gli stati a continuare ad elargire. Tuttavia, i costi della crisi comune per responsabilità del nostro Presidente Napolitano se li è dovuti accollare solo l’Italia, all’anima dell’interesse nazionale che pure egli avrebbe dovuto difendere.
Tutto questo però sarebbe comunque accettabile se alal fine servisse a qualcosa , se i sacrifici che ci vengono imposti risultassero risolutivi. Questo, con ogni evidenza non è, non ho mai letto un solo economista che sostenga che le banche possono uscire dallo stato di fallimento virtuale in cui già si trovano, ed è proprio ciò che determina la inaccettabilità della situazione, che serve soltanto a guadagnare un po’ di tempo.
E’ infine il terrore che impedisce alla gente comune di percepire la situazione in tutta la sua drammatica realtà, di chiudere gli occhi e far finta di credere alle menzogne del Monti di turno che ci dice delle cose manifestamente false, anzi direi palesemente assurde.
C’è una catena del terrore che unisce i potenti con gli umili del mondo, tutti uniformati dal terrore che tuttavia ha l’effetto di rendere la situazione sempre più grave e disperata, proprio perché oggi è il coraggio delle scelte difficili che sarebbe richiesto, e il coraggio oggi è davvero una merce più che rara, introvabile.
Perfino su questo microscopico blog che curo, non posso fare a meno di notare come i post che dipingono con maggiore evidenza la gravità della situazione economica mondiale siano i meno frequentati, e soprattutto meno commentati, meglio scappare senza neanche guardare una realtà da cui si è terrorizzati.

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