lunedì 3 dicembre 2012

IL RITORNO DEGLI ZOMBI

La parentesi Renzi si è chiusa, apparentemente senza che il gruppo dirigente del PD abbia appreso nessuna lezione dai fatti, Gente come la Bindi e D’Alema dimostrano, anzi ci tengono a dimostrare quanto essi siano immodificabili nelle loro opinioni e nel loro approccio ai fatti. Avevo previsto, ma non era difficile azzeccarci, che avrebbe vinto Bersani, vedremo se c’avrò azzeccato anche nel prevedere una significativa riduzione di consensi nella fase post-primarie. Le ragioni sono molteplici, legate soprattutto al refluire di una certa area di opinione pro-Renzi che come traspare dalle parole di tali dirigenti, va rapidamente mandata via (altro che farsene carico, come diceva giustamente Renzi ieri sera), ma anche del riprendere dell’attività parlamentare con una serie di questioni scottanti ancora da affrontare prima della fine della legislatura. Da oggi in poi, per il PD sarà un lungo logoramento che tenderà a fare evaporare via quel surplus di consensi che venivano fuori dai sondaggi elettorali in concomitanza con le primarie, e davvero quel pirla di maroni che vuole sbrigarsi aa fare tutto a febbraio non ha proprio capito una mazza...


Un ruolo da protagonista lo giocherà il seguito del cammino delle riforme elettorali e, di conseguenza cosa avverrà all’interno del pachiderma morente, il PDL. Le modalità con cui si svolgerà la sua agonia sarà essenziale, con Berlusconi che, invece di essere cacciato via dal partito a calci, viene ancora osannato da questi lillipuziani della politica che pendono ancora dalle sue labbra. Infatti, il ruolo che potranno svolgere i parlamentari del PD sul cammino della legge elettorale è essenziale, sono loro a costituire tuttora il gruppo più grosso, ed inoltre, con il PD da una parte a spingere per un sistema maggioritario sempre più iniquo fino ad essere farsesco, e Lega e UDC e suoi satelliti di centro a spingere verso il proporzionale, il PDL si trova a svolgere il classico ruolo dell’ago della bilancia: insomma, che ci crediate o no, ancora una volta Berlusconi sarà l’artefice dei destini della politica italiana, stabilirà il sistema elettorale con cui voteremo, probabilmente l’ultimo canto del cigno per lui.
La mia previsione è che egli si ricandidi contro Bersani, e in questo caso ci terremo ancora una volta il porcellum (del resto, i modelli alternativi che abbiamo visto proposti in questi ultimi tempi, riescono ad essere perfino peggiorativi). Proprio perché il gesto di berlusconi e del PDL sarà disperato, stavolta il duo Monti/Napolitano dovrebbe soccombere (che debba essere Berlusconi a costituire l’unico argine contro l’onda montante del liberisno mondiale, fa proprio male).
Insomma, ne vedremo di belle, il conservatorismo della classe politica italiana potrebbe farcela ancora una volta malgrado tutto a tentare di autosalvarsi tentando di continuare come se niente fosse, e diciamo che la vittoria di Bersani alle primarie può costituire un aiuto perfino insperato al mantenimento dello status quo.

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