martedì 2 ottobre 2012

CORRUZIONE E POLITICA

Cosa c'è che ci turba tanto nelle sempre più frequenti notizie di episodi di corruzione in ambito politico? Eppure, siamo, come direbbe Totò, uomini di mondo, sappiamo che la corruzione come tutti i peccati sia parte inevitabile dei comportamenti umani, ma il turbamento che proviamo non trova alcun lenimento in queste riflessioni generali sui limiti dell'uomo...
Ancora fino a pochi mesi fa, in politica andava tanto la parola "giustizialista", determinati settori della politica e del giornalismo venivano spregiatamente così definiti, e certo non si può negare l'evidenza di come in una società in cui tutto ha un costo, anche l'occuparsi degli episodi di corruzione possa configurarsi come una professione remunerativa. Eppure, oggi anche famigerati fogliacci come "Il Giornale" e "LIbero" si guardano ormai bene dall'usare questo lessico.
Il punto mi pare sta nel fatto che la dimensione quantitativa assunta dal fenomeno è tale da costituire un salto di qualità, la corruzione smette di essere una perturbazione della politica, e diventa di colpo la base stessa di funzionamento della politica, un meccanismo vitale dell'operare politico, in assenza del quale tutto si incepperebbe. 
Se ammettiamo che siano questi i termini della situazione di fronte a cui ci troviamo, allora ne discende che la lotta alla corruzione assume un ruolo sovversivo, in quanto,se conseguisse i suoi obiettivi di sconfiggerla, getterebbe l'intero sistema politico in una crisi devastante. 
Da questo punto di vista, gli stessi giornalisti che hanno fatto carriera come paladini della lotta alla corruzione della casta, diventerebbero perfino loro malgrado dei sovvertitori dell'ordine esistente. 
Oggi, malgrado l'uso improprio che se ne fa negli ambienti del potere, da parte dei soliti tromboni, non vi può più essere alcun dubbio che l'antipolitica evocata dai partiti come qualcosa che si oppone al loro intero sistema, è in realtà loro totale appannaggio, niente è più antipolitico del sistema dei partiti, e che pertanto la vera politica può esistere e può consistere soltanto come lotta contro tali partiti e contro i politicanti che li dirigono come se si trattasse di una vera e propria professione. 
Che tale lotta, in mancanza di un'avanguardia consapevole ed organizzata attorno a una politica di nuovo tipo, assuma caratteri poco chiari, a volte dando manifestazioni di sè perfino sgradevoli e in sè da condannare, non può portare alla conclusione affrettata di rimanere nel recinto dei partiti rappresentati in parlamento. Lì, nel parlamento, davvero non v'è nulla ormai da difendere, i movimenti populistici come i partiti li definiscono, sono stati nutriti prorpio da loro stessi a forza di violare così sistematicamente ogni pratica onesta e democratica. Che i movimenti si sviluppino, che nuove contraddizioni attraversino questa deleritta politica.

3 commenti:

  1. Ti vedo fiducioso, io invece ho l'impressione che gli italiani (me compresa) siano come rassegnati al fatto che qui in Italia la corruzione e la malapolitica siano mali endemici di cui non ci libereremo mai, non c'è proprio speranza che possa mai venir fuori una classe politica decente! Non si spiegherebbe altrimenti questa calma piatta nonostante stiano venendo fuori cose che superano persino la più fervida fantasia dei cineasti! Io non credo che in altri Paesi il popolo assisterebbe a tutto ciò così passivamente, in Spagna si scende in piazza quasi quotidianamente, anche in Francia stanno cominciando ad agitarsi e per molto meno di quanto stia avvenendo qui da noi! Pensavamo d'aver toccato il fondo con Mani Pulite, a confronto dei protagonisti della politica odierna quelli erano delle educande! Allora c'era chi, coinvolto o sfiorato dalle indagini, ha preferito suicidarsi. Ora hanno la sfacciataggine di volersi ricandidare (a cominciare da Berlusconi per finire all'ultimo dei consiglieri regionali, provinciali o comunali),negando l'evidenza nonostante siano sotto processo, anzi rivendicano il diritto di comportarsi così come fanno e continuano ad impegnarsi affinchè vengano mantenuti i loro privilegi o si approvino emendamenti ad personam! E la cosa più tragica è che se questi individui si candideranno troveranno di sicuro chi darà loro il voto! E tu ci speri ancora?

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  2. Mah, Ornella, non mi pare onestamente che i vari indignados, popolo viola o occupy negli USA abbiano cambiato granchè le cose. IL fuoco divampa d'improvviso, non saranno delle fiammelle di qua e di là a causare la vampata.
    Ciò non significa che il fuoco ci sarà, ma solo che sintomi preliminari in questo genere di cose sono difficilissimi da avvertire.

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  3. Finchè in Italia ci sarà la pensioncina dei nonni come ancora di salvataggio, o la paghetta elargita da mamma e papà, non credo ci sarà alcuna vampata. Ma io mi domando e dico: Ma è mai possibile che il nostro popolo non senta davvero l'esigenza di trasformare radicalmente questa società? Ma è davvero talmente radicato nel nostro DNA l'essere corrotti e corruttori, profittatori senza ritegno alcuno, che mai niente di buono verrà fuori dalla classe politica che di volta in volta ci governa e ci governerà? E' questo che mi fa paura e che mi annienta: gli italiani non sono in grado di reagire e di rigenerarsi! C'è ancora un 20% disposto a votare Berlusconi e gli esponenti del PDL nonostante tutto quello che sta venendo fuori!!! Ma tu li senti quando i vari consiglieri regionali del nord, del centro e del sud, a qualsiasi partito essi appartengano, tentano di giustificare i loro atteggiamenti truffaldini? Ma che altro devono fare questi per essere schifati a vita?

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