mercoledì 29 agosto 2012

IO STO CON BALDUZZI

Almeno sulle bibite gassate, io sto con Balduzzi, e sapete quanto questo accostamento al governo Monti/Napolitano mi costa...

La discussione è nota, io ne ho scritto anche sul mio libro ed ho poi ripreso l'argomento in un vecchio post. La questione dell'orientamento delle abitudini di vita, in questo caso alimentari, dei cittadini da parte del parlamento, suscita violenti dibattiti. 
Coloro che sono contrari, richiamano gli stessi principi del liberalismo a difesa della loro tesi. Orientare i comportamenti privati è una cosa degna di uno stato etico, forti del fatto che effettivamente per i principi liberali non deve esistere un'etica collettiva, la morale è una questione strettamente individuale e la legge è sufficiente a dirimere i conflitti interpersonali.
Io do' credito a questo richiamo ai principi liberali, cioè condivido la coerenza tra divieto di orientare i consumi collettivi e liberalismo, ma uso questa coerenza per attaccare la stessa ideologia liberale. 
Qui, in effetti, si dice che il liberalismo dovrebbe impedire a un parlamento liberamente eletto di stabilire, ovviamente a partire da riscontri di tipo scientifico e medico, che consumare determinate bevande è dannoso alla salute. 
Però così si cade in un paradosso. Immaginate che io sia il signor Nestlè, e che abbia messo a punto la produzione di una nuova brioscina. Il liberalismo non mi impedisce certo di acquistare intere pagine dei quotidiani per reclamizzare il mio prodotto. Di fatto, non v'è dubbio che tramite efficaci campagne pubblicitarie, multinazionali alimentari abbiano profondamente modificato le abitudini alimentari degli italiani. 
A questo punto, sta quello che mi pare dovrebbe essere riconosciuto come un paradosso da tutti (anche dai liberali più sfegatati), che un organismo statale democraticamente eletto debba essere  disarmato a difendere i propri concittadini di fronte al privato signor Nestlè che, se ne ha i mezzi economici, ha così campo totalmente libero nello stabilire cosa gli Italiani debbano mangiare a colazione.
Il modello di stato liberale dev'essere uno stato minimo, che detta regole, e poi lascia libera la competizione. 
Come ogni ideologia, quella liberale ignora del tutto i risultati concreti e riscontrabili dei propri principi. I suoi fautori fanno finta di non vedere che questo modello di stato, lungi dal garantire la dimensione privata delle nostre esistenze, ritirandosi dalla tenzone, ci lascia difatti prede dei potenti che per fare i propri interessi, riusciranno agevolmente a condizionare ogni nostro comportamento, anche quelli più intimi, ma il liberale non se ne cura, è cieco di fronte ai fatti, e si attacca ai propri sacri principi.

14 commenti:

  1. Dubito fortemente che si vogliano tassare le bevande gassate per proteggere la salute degli italiani, il fatto è che quest'ultime sono le più vendute e pertanto c'è la possibilità per lo Stato di incamerare un bel po' di soldini, ammantando il tutto col voler far credere di far ciò per orientare le abitudini degli italiani verso uno stile alimentare più salutare. Ipocrisia, nient'altro che ipocrisia, come quella di voler spostare ad una certa distanza dalle scuole i luoghi dove si gioca d'azzardo, e poi quando vai dal tabaccaio vedi frotte di anziani che spendono decine di euro per i vari "gratta e vinci" creati dallo Stato. Pensi che di questo lo Stato se ne dispiaccia ? Pensi davvero che voglia difendere i suoi cittadini dalla nutella o dal gioco d'azzardo? Io credo proprio di no! Anzi si augura che i ragazzi bevano coca-cola a go-go, che i fumatori non smettano mai col loro vizio e che i vecchietti si spendano fino all'ultimo centesimo della loro pensione con i gratta e vinci al fine di incassare il più possibile per mantenere i privilegi della classe politica e delle varie caste.
    Perciò, sante parole quelle che tu dici, ma non certo applicabili allo Stato italiano.

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  2. Beh, basterebbe stabilire di restituire agli Italiani quanto realizzato da questa tassazione, magari sull'IRPEF con un qualche meccanismo non difficile da mettere a punto.
    Comunque, per me era un'occasione ghiotta di attaccare il liberalismo, non potevo certo perdermela...

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  3. Tempo fa ho partecipato ad una iniziativa dei servizi sociali a Varese. Si occupava del gioco d'azzardo. Mi hanno colpito due cose:1)nei periodi di crisi si sa (si sa)che aumentano le persone che giocano (pensamo di risolvere i problemi); 2)statisticamente si sa (si sa)che una determinata percentuale di giocatori diventa dipendente (come in tutti i vizi). Dato che l'analisi arrivava dai servizi sociali, lo stato SA i danni che provoca. Che poi deve sistemare (salute,famiglie,economici).
    Quindi, qui non c'è IRPEF che tenga! Non può essere lo stato a gestire in proprio questi business. Sulla nuova tassa mi limito ad osservare che tutti hanno capito che è solo esigenza di far cassa. Il motivo della giustificazione non è quella di una parvenza di logica, quanto la possibilità concessa ai media di creare un dibattito e distrarre il pubblico.

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    1. Aldo, ma ritirando il provvedimento non si sana nessuna situazione, chi è dipendente dai giochi d'azzardo continuerà a sperperare i risparmi familiari, chi consegue l'obesità bevendo bibite continuerà a farlo, e quindi benedire il fatto che il provvedimento venga ritirato mi pare assurdo.
      Se insomma si ritiene che lo stato stesso inciti i propri cittadini ad assumere abitudini di vita dannose, bisognerebbe far qualcosa perchè tutto questo cessi: il ritiro dle provvedimento non mi pare vada in questa direzione, anzi finisce col confermare e quindi rendere più stabile e definitivo questo comportamento dello stato da patrigno.
      Per questo, io cpontinuo a dichiararmi a favor,e saròl l'ultimo ed unico, ma non vedo eprchè dovrei accodarmi a chi fa finta che il problema non esista e si volta da un'altra parte.

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  4. Ma chi dice che il problema non esiste e si gira da un'altra parte? Io non di certo! Innanzitutto lo Stato cominciasse a togliere di mezzo tutti 'sti gratta e vinci and company se davvero vuole proteggere i suoi cittadini dalla dipendenza dal gioco, e riguardo alla educazione alimentare molto va fatto nelle scuole coinvolgendo le mamme in progetti ad hoc perchè vanno educate le mamme ancor prima dei figli! Non è certo tassando sempre più il cibo spazzatura che si risolve il problema, bisogna educare informando, e bisogna essere ossessivi con questo tipo di informazioni. Così come si è fatta la campagna per dire che il fumo uccide, altrettanto si faccia per quegli alimenti che alla lunga fanno diventare obesi, diabetici etc etc

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  5. E volevo aggiungere che se lo Stato ha bisogno di far cassa una volta eliminate le varie lotterie, decidesse seriamente di tagliare i costi della politica e mettesse una bella e sacrosanta patrimoniale! Ma non lo fa, perchè deve mantenere i privilegi di chi ci governa e di chi li ha mandati a governarci. Quindi se c'è uno che fa finta che il problema non esista è proprio lo Stato e quando fa finta di volerlo affrontare lo fa in maniera ipocrita!

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  6. No guarda che io non mi volto proprio. Anzi, gurdandoti negli occhi ti dico che è inutile vietare. Questo non significa che lo debba fare lo stato, non sta scritto da nessuna parte. Altri dovrebbero dedicarsi al business, che verrebbe tassato di più (perchè incasina di più ma fa guadagnare di più). E sull'ipocrisia, Ornella è troppo gentile.

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  7. Ornella ed Aldo, capisco le vostre ottime intenzioni ma delle buone intenzioni è lastricata la strada dell'inferno. Aspettando che lo stato smetta di favorire vere e proporie malattie sociali ai propri cittadini, aspettando quindi che la soluzione sia completa, giudichiamo positivamente il ritiro di un provvedimento che avrebbe comunque potuto disincentivare certi consumi deprecabili.
    Non capisco però perchè vi siete così inviperiti, non mi pare di aver fatto alcun riferimento personale (e non ho neanche usato il termine ipocrisia...)

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    1. Il termine ipocrisia l'ho usato io a proposito del fatto che Balduzzi vuole tassare le bevande gassate facendo passare il provvedimento come qualcosa dettata dalla volontà di proteggere la salute degli italiani, invece la ragione vera è che quello è il modo più facile ed immediato di incassare soldi augurandosi, stanne certo, che gli italiani continuino a comprare le suddette bevande a più non posso! E, a proposito del voler disincentivare tassando invece che informando ed educando, ti sembra che l'aumentare il prezzo delle sigarette o degli alcolici induca la gente a non fumare o a non ubriacarsi, o che gli elevati costi della droga impediscano ai ragazzi di diventare tossicodipendenti? Mi pare proprio di no!
      Ti sono sembrata inviperita? Beh, sono sanguigna, come lo sei tu d'altra parte! :D

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  8. "... Iaffiu! ... ci misiru a tassa 'o sezzi ?"
    " No si t'u pigghi cca lumia e u sali, e 'nveci sì si t'u pigghi cco sciroppu d'o mannarinu."
    " E picchì?"
    "Picchì 'nto sciroppu c'è u zuccuru e fa mali."
    "Ma a mia u dutturi mi dissi ca u sali mi fa mali ppa prissioni ..."
    "Soru !!! ... ca s'u sapi u guvernu ni tassa macari u sezzi cca lumia e u sali! ... Soru !!!"
    (Massimo)

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    1. Noooo, così non vale! Translate, please! :-D

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    2. Alfio, hanno messo la tassa sul seltz?
      No, se lo prendi col limone e il sale, e invece sì se lo prendi con lo sciroppo di mandarino.
      E perchè?
      Perchè nello sciroppo ci sta lo zucchero e fa male.
      Ma a me il dottore mi ha detto che il sale mi fa male alla pressione.
      Zitto, che se lo sa il governo ci tassa anche il seltz con limone e sale: zitttto!!!

      Massimo, sono stato bravo ? :-d

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    3. Grazie per la traduzione, ma io ribadisco che il governo non tassa ciò che fa male ma ciò che piace di più e quindi più acquistato, a prescindere da quanto male possa fare. Perciò Massimo può star tranquillo solo se gradisce cose non di grande consumo. :)

      P.S. Per forza sei stato bravo, Vincenzo, sei siciliano! :-D

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  9. traduzione perfetta !!
    Ma per coglierne pienamente il significato occorre essere catanesi! ... o messinesi ... "trapiantati" ... :)))
    Massimo

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