venerdì 8 giugno 2012

GOOFYNOMICS DEL PROFESSOR BAGNAI MI CENSURA ED IO SCRIVO QUI


Alla fine, è successo, la censura potenziale e velata che denunciavo in un precedente post si è concretizzata, e il prof. Bagnai, noto economista che pare tra l’altro avere un ruolo di consulenza con la SEL di Vendola, ha semplicemente cancellato un mio intervento sul suo blog “Goofynomics” (l’articolo a cui si riferiva è intitolato “I debiti delle banche”). Io ve lo riporto qui integralmente e credo che tutti voi potrete convenire che non ci sono motivazioni di netiquette, non mi pare di essermi mostrato minimamente scortese.
Evidentemente, la motivazione sta in un punto di vista differente tra Bagnai e me, e devo necessariamente dedurne che egli abbia difficoltà ad argomentare contro le mie tesi, le tesi di un profano in economia. Eppure, Bagnai è anche un polemista, se leggete il suo blog, vedete con quale sarcasmo tratta i suoi colleghi economisti e docenti di economia, non si ritrae dal polemizzare. Con me invece, o tenta di bacchettarmi come aveva fatto precedentemente, o alla fine mi ignora perché i miei rilievi lo mettono in imbarazzo. Eppure, la mia intenzione era opposta, era stabilire un confronto, capire dove sbagliavo.
Io veramente non credo di essere in errore, e del resto non è che io sia l’unico a pensarla come scrivo, solo che a quanto pare le Cassandre anche oggi non sono popolari, meglio far finta che questa crisi possa risolversi senza che noi dobbiamo cambiare il nostro modo di vivere. Questa difesa pregiudiziale delle nostre abitudini, in verità, è parte del problema perché bisognerebbe prima capire cosa ci sia di così prezioso nel presente da spingerci a difenderlo con tanta ostinazione, fino a nascondere la realtà che abbiamo di fronte.

Avevo promesso di non intervenire, ma ora non posso più astenermi, perchè lei tocca il cuore del problema che avevo osato porle in un post precedente.
Io vorrei solo capire se le cose che ho letto in questi ultimi anni, ed in particolare che la crisi delle banche USA del 2008 sia dovuta alla mancata separazione tra banche commerciali e banche d'affari. A me pare un'affermazione corretta, ma allora non si può più dire che la passività maggiore è costituita dai depositi dei clienti. Per carità, non è che voglia mettere in dubbio i suoi dati, certamente per una specifica banca, per quelle spagnole di cui si parla, sarà certo così, ma, data la strettissime correlazione interbancaria, forse parlare del singolo istituto non è molto significativo.
E torno ai miei dubbi e timori: è vero o no che in giro per i mercati finanziari del mondo transitano titoli per circa seicento mila miliardi di dollari, la cui gran parte è stata emessa da banche? Che un tale importo corrisponde a circa nove volte l'intero PIL mondiale annuo? E ciò non implica, direi quasi automaticamente che questi sono tecnicamente falliti?
E' così assurdo ritenere che la crisi, l'unica e sola crisi che è esplosa nel 2008 e da allora non è mai cessata, ma anzi mostra sintomi di approfondimento, sia quella, e che tutto ciò che osserviamo soprattutto nell’eurozona sia una conseguenza di una risposta pessima dei governanti europei ed in particolare della Merkel ad una crisi importata?
Se così fosse, sarebbe inadeguata una risposta di tipo keynesiano, immissione di ulteriore liquidità, perché apparentemente questa liquidità viene immediatamente sequestrata da un sistema bancario che si comporta come un tossicodipendente, o se preferite come un obeso che impedisse a tutti di mangiare per sbafarsi tutto lui, perché a lui non c’è cibo che possa bastare, riuscirà ad ingurgitare tutto, lasciandoci con i portafogli vuoti per l’immane spesa alimentare fatta e senza risolvere comunque alcun problema della nostra legittima fame.
Lei guarda alle banche col classico sistema dei debiti e dei crediti, ma siamo certi che nel caso specifico ciò sia corretto? Il punto è che lei la vede in maniera statica, ma se noi guardassimo all’economia in maniera statica, allora la stessa teoria keynesiana non tiene, la capacità cioè del denaro di creare sviluppo non si può capire se non in una visione dinamica.
Io credo insomma che le banche, nel momento in cui hanno emesso questa montagna di titoli, abbiano fatto qualcosa di assai simile a uno stato sovrano che crea moneta, e non v’è dubbio che la moneta funziona come una catena di Sant’Antonio, io accetto di scambiare un bene concreto come una mela con un vile foglio di carta, una banconota,e lo faccio perché conto sul fatto che un altro individuo farà quello che ho fatto io. Le banche questo a parer mio hanno fatto, una catena di Sant’Antonio di titoli che si scambiano prima di tutto con sé stesse, e con queste cartacce hanno creato bilanci lusinghieri, con utili stratosferici che hanno giustificato i loro personali stipendi stratosferici. Si è così creato un giro vorticoso di ricchezza fasulla in cui chiedersi chi sia creditore e debitore non è significativo, perché in fondo tutti noi siamo nello stesso tempo creditori e debitori, anche se generalmente verso soggetti differenti. Mentre venivano compilate le tabelle che lei cita, gli enormi scambi in corso avevano chissà quante volte trasformato i creditori in debitori e viceversa. Potremmo dire con un’immagine geometrica che noi attori economici siamo come linee chiuse, in cui non ha senso chiedersi dove stia l’inizio e dove la fine.
La malattia non sta in chi ha credito e chi ha debito, no, sta nello stesso vorticoso giro di ricchezza fasulla, sta insomma negli stessi mercati finanziari, in come sono fatti, in come si sono trasformati. Per superare la crisi, i governi dovrebbero trovare la forza di mettere ordine in queste questioni. Se, come io credo, non hanno la capacità di farlo, allora il capitalismo stesso entra in una crisi irreversibile.

L’intervento che avete letto è condizionato dai limiti di lunghezza che il blog impone ai commenti, ma mi pare che le argomentazioni siano sufficientemente chiare.
Forse, potrebbe non risultare ovvio perché la crisi europea sia importata, e poi naturalmente si è aggravata per le risposte sbagliate, al limite dell’assurdo in verità, della Germania della Merkel, ma anche da parte dell’intera eurozona che è capitolata di fronte alle posizioni espresse dai tedeschi.
Bene, i paesi europei hanno un debito pubblico storico che ormai va avanti da decenni. Badate, si dovrebbe perfino dire che tali paesi abbiano tenuto un comportamento virtuoso, sulla base del fatto stesso che il debito è cresciuto ben poco in questi anni (in termini di rapporto debito/PIL). Per l’Italia, per fare un esempio significativo, ciò corrisponde ad avere un avanzo primario, cioè che almeno in parte gli interessi sul debito venivano pagati con gli introiti dell’anno. Complessivamente, l’eurozona ha un debito certo non trascurabile, ma forse dovrebbe essere ricordato che anche USA e UK hanno un debito molto importante (sempre in riferimento al rispettivo PIL), con la differenza fondamentale che l’euro, almeno prima dei circa mille miliardi prestati alle banche europee dalla BCE, non aveva stampato granchè carta-moneta, mentre nei paesi anglosassoni un mare di cartaccia è stata stampata. Per gli USA in particolare, questo flusso di dollari in giro per il mondo esiste da decenni, diciamo che il mondo è pieno zeppo di dollari che fingiamo ancora di considerare portatori di valori. Ma intorno al 2000, la FED ha fatto un’immissione di liquidità massiccia che ha peggiorato ulteriormente la situazione, anzi vi è stato anche un problema tra FED e parlamento USA che voleva sapere l’importo che la FED aveva stampato, mentre la FED si rifiutava di dirlo: ciò naturalmente sottolinea la criticità del dollaro, a cui manca solo il famoso bambino che improvvisamente dica “Il re è nudo”.
Diciamo che entrambi gli stati anglosassoni sono seduti su una polveriera, il sistema bancario in stato di fallimento tecnico, ed allora si capisce che se la siano presi coi titoli di debito dei paesi europei. Li avevano in portafoglio si può dire da sempre, nessuno aveva mai dubitato che tali paesi potessero onorarli alla loro scadenza, ma a loro occorreva tanto denaro per sopravvivere, e alla fine sono convinto che l’obiettivo era quello di costringere l’eurozona a comportarsi come USA e UK, stampare euro a bizzeffe, l’ultima dose di droga per le banche tossicodipendenti. Di fatto, la BCE si è piegata, con il consenso della stessa Merkel s’intende, stampando appunto mille miliardi di euro (stampare per modo di dire naturalmente, si tratta in realtà di numeri su un computer), ma al sistema bancario globale questa immissione sarà apparsa come bruscolini, ci vuole ben altro per simili famelici soggetti.
Obama al suo insediamento ha seguito le orme di Bush cedendo al ricatto del sistema bancario, ma questo ricatto non prota da nessuna parte, anzi farà scoppiare una bolla così grossa che a quel punto si bloccherà l’intero sistema di commercio internazionale con esiti imprevedibili. Dei governanti seri, dei veri statisti, farebbero fallire le banche private predisponendo per tempo una rete di banche pubbliche, ma di tali statisti in giuro oggi non se ne vede neanche l’ombra. Sarà forse la fine stessa del capitalismo, ma anche qui, senza che ci siano soggetti politici con le idee sufficientemente chiare sulla direzione di marcia da intraprendere, su quale tipo di sistema alternativo si dovrebbe creare.
E’ questa carenza di reattività che a mio parere costituisce la fonte più importante di preoccupazione, il fatto che modesti politicanti, sotto ricatto da parte di banchieri ormai preda delle loro manie di grandezza e di meccanismi messi in moto da loro stessi, non trovino un’opposizione adeguata alle esigenze drammatiche della fase storica.

24 commenti:

  1. Ribadisco quanto da me già affermato a proposito dell'atteggiamento del prof. Bagnai nei tuoi confronti: tu per lui sei una minaccia perchè gli crei difficoltà ad argomentare contro le tue tesi, e sarà pure un importante e noto economista ma è un uomo piccolo.

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  2. proprio quando non ci speravo più, il mio commento è stato pubblicato e ho ricevuto anche una risposta. Vedremo.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Sono appena andata a controllare ed ho visto che ti ha risposto! Noterai che ti ha punzecchiato solo sulla tua capacità di sintesi, non disconoscendo del tutto le tue argomentazioni ed invitandoti ad andargli incontro per poter meglio discutere con te. Insomma, ha abbassato la cresta! :DDD

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  4. 4049 caratteri contro i 4096, quasi al limite.
    Proviamo a dire che il commento non appariva perché blogger era andato in tilt? Cosa in parte vera, ultimamente trovo che molti blog marchiati blogspot mostrano dei problemi tecnici...
    Venendo al tema: censurare i commenti (che non siano spam) in un blog rappresenta una forma di suicido mediatico visto che è sempre possibile ribattere in atri modi (vedi il presente post).
    Vogliamo concedere al Prov. Bagnai l'attenuante di un piccolo momento di sconforto/imbarazzo? ;-)
    Ora il confronto può riprendere,ognuno con le sue argomentazioni...
    (e noi leggiamo interessati).

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  5. @Caigo
    Beh, non cè bisogno di invocare questioni tecniche, diciamo che Bagnai si è prso il tempo necessario per rispondere. In effetti, ho pensato alla censura soprattutto sulla base dei precedenti.
    Ed in ogni caso, come credo risulti dal post, nonmi pare di aver dimostrato nè impazienza nè aggressività, almeno lo spero...

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    1. Tratto dal sito di Paolo Barnard!!!!

      A adesso su Alberto Bagnai.



      Ho cercato di ignorarlo, ma non è possibile. E’ come ignorare Berlusconi, impossibile.

      Lui: Professor Alberto Bagnai, economista accademico, Univ. di Pescara. Molto preparato, appartiene al filone degli eterodossi. Ha un blog di successo. Va in Tv, andava da Grillo, ha amici influenti come il suo collega Borghi. Sta diventato famoso.

      Tratti singolari: mi odia in un modo che non so descrivere.

      Domande dell’autore: perché mi odia?

      Domanda dei lettori: ma da cosa lo deduci?

      Risposta dell’autore: dal fatto che dopo il primo summit MEMMT di Rimini ha iniziato a insultare me, i miei economisti americani con una violenza stupefacente.

      Domanda dei lettori: Ma cosa vi ha detto?

      Risposta dell’autore: Kelton, Black, Auerback, Parguez e Hudson erano dei “poveri sfigati che ripetevano cose che lui (Bagnai) aveva detto da anni”. Mosler è “un rifiuto che la vita ha sputato”. Io sono “una merda, un fascista, uno psicopatico, sono Donald Duck, sono uno finito di cui nessuno parlerà più fra un mese”, e diversi altri epiteti profferti con un odio che manda in tilt la RAM dei pc. Poi, ciliegina sulla torta, la seguente dichiarazione a me rivolta due giorni fa su Twitter: “Buona notte e pace sepultis. Un cadavere concima bene. Se occorre altro azoto, fornisco un po' di urea. Ciao Donald".

      Domanda dei lettori: possiamo protestare con lui per questi epiteti osceni?

      Risposta dell’autore: non credo, perché lui non la smetterà mai, visto che per ogni insulto che mi tira si prende 100 seguaci in più. E’ insultandomi che è diventato noto. Poi Bagnai banna chiunque anche vagamente parli di me, con seguito di insulti pesanti anche per loro.

      Conclusioni? Bé, per quanto mi riguarda è un personaggio che mi diverte molto e non gli voglio male, dico sul serio. Certo che un docente che scrive “Buona notte e pace sepultis. Un cadavere concima bene. Se occorre altro azoto, fornisco un po' di urea. Ciao Donald”, è impossibile da ignorare.

      ;)))

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  6. Forse varrebbe la pena di modificare il titolo di questo articolo (che compare nelle ricerche google) se è solo stato un disguido.
    Mi pare che il professore in questione stia facendo un grande lavoro di divulgazione, che può esser apprezzato o meno. Screditarlo con un articolo che parla di censura non mi pare giusto se, come mi pare di capire, la censura si è dissolta (questioni tecniche o tempi lunghi di risposta che siano).
    Saluti
    Max

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  7. Lascia perdere, Massimiliano. Sono andato a controllare sul sito del MIUR. Esiste questa persona: Ordinario CUCINOTTA Vincenzo CATANIA Scienze Matematiche Fisiche e Naturali CHIM/01 SCIENZE CHIMICHE. Io trasecolo. Non posso immaginare che un collega, anzi, addirittura un docente di prima fascia, possa arrivare a tanto. Mi aspettavo il solito giovincello provincialotto con tante cose interessanti da dire... Bene, bene... Capisco... Questo paese l'euro se lo merita...

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    1. Chiarissimo Professore veramente con grande ammirazione la seguivo convinto come sono che devo imparare da persone straordinarie come è Lei io, che di economia sto iniziando ad interessarmi solo ora.Io mi occupo di materie scientifiche sono uno studente lavoratore in Farmacia ma non credevo che proferisse su Paolo Barnard quello che lo stesso ha pubblicato sul suo sito.Non sono il suo avvocato difensore ma credo che se lo stesso guarda alla MMT mentre lei è contrario o di qualche altro orientamento mi pare di capire.Perchè non spiegare ed ardomentare?Barnard ha sete di verità quanto lei non crede? perchè arrivare a tutto questo?Nel campo scientifico spesso ci dovrebbe essere un travaso di informazioni in quanto spesso da intuizioni che poi debbono essere confermate dai test si arriva alle scoperte!!!.Non è così in campo economico?Grazie

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. @Tosarelli
    La ringrazio per il suo cortese intervento. Come vede, ho deciso di dedicare alla questione un altro poster.

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  9. quando si accusa qualcuno di censurare qualcun altro sarebbe buona cosa disporre delle prove, (altrimenti ...) .
    Basterebbe prendere il telefonino e filmare l'invio dei commenti "Scomodi", quindi in caso di censura pubblicare tutto su YouTube ....

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  10. minaccia è una grossa parola.
    il problema è che non avete un quadro generale della crisi e quindi si sparano missili!

    'sta crisi è simil-uguale a quella del 1929.
    e all'epoca non c'era la suddivisione delle banche o no?
    facciamo il confronto pari pari?

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  11. HELLO VINCENZO,
    non 6 il solo.
    post pubblicato sul suo sito
    e poi + niente, x le controrepliche a suoi cani da guardia.

    Tangenti a Modugno, 12 arresti
    in manette sindaco e consiglieri
    Nel centro alle porte di Bari concessioni edilizie in cambio di mazzette; oltre all'attuale primo cittadino (Pd), coinvolti il suo predecessore, due dirigenti e tre funzionari del Comune
    X TUTTI GLI ZOMBI , PROF O PROFANI,
    CHE SONO CONTRO L’EURO E VORREBBERO STAMPARE CARTA IGIENICA LIRETTA,
    E NON SI RENDONO CONTO CHE FATTI COME QUESTO,
    UNO DEI TANTI FATTORI, SONO GLI ELEMENTI CHE HANNO CREATO IL DEBITO X POTER VIVERE FELICI SOPRA LE NOSTRE IMPOSSIBILITA’.
    Il tuo commento sarà visibile dopo l'approvazione.
    SOLITO CARTELLO DI CHI HA PAURA
    Dal blog di Bagnai.
    Istruzioni per l'uso - Questo blog è un luogo di studio ed elaborazione di pensiero critico, che segue da più di un anno un percorso didattico articolato. Per facilitare ai nuovi lettori l'inserimento in questo percorso ho scritto.

    BRAVO, MA SEMBRA CHE LE CRITICHE AL TUO PENSIERO CRITICO TU SIA SOLO CAPACE DI CENSURARLE, COMPLIMENTI ACCADEMICI.

    L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
    PENSA UN Po’ …PROF. UNIVERSITARIO, CHE AMA VIVERE AL DISOPRA DELLE SUE IMPOSSIBILITA’.
    SE SOSTITUISCI IL BASSO CON L’ALTO
    LA PROSPETTIVA CAMBIA ANCORA.
    E LA LEGGE DI GRAVITA’ DIVENTA NEGATIVA.
    SE POI TI VAI A GUARDARE QUALCHE LITOGRAFIA
    DI ESCHER , POTRESTI ANCHE CAPIRE DI +
    A PROPOSITO DELLE TUE ILLUSIONI ECONOMICHE,
    DELLE SCALE CHE SCENDONO , MENTRE SALGONO
    O IL VICEVERSA

    gian bendinelli
    madagamada
    antitrader
    dal madagascar

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  12. complimenti vincenzo,
    ho appena verificato che una persona intelligente non ha paura delle proprie idee .
    senza paura di critiche feroci, insulti che si commentano da soli. lo stesso lo faccio io nel mio blog, anzi , alle offese gratuiti do + spazio che ai complimenti. i cretini è giusto metterli in vetrina, x farli conoscere a una platea la + vasta possibile.
    6 già nei miei preferiti, buon lavoro.
    gian bendinelli

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  13. X VAL_SANDRA, DI SICURO + VAL BERGAMASCA, LEGAIOLA, CHE SANDRA.
    Nel blog del bagnai.
    CON LE MIE CONTROREPLICHE
    CENSURATE MAI PUBBLICATE.
    SONO TALMENTI TALPE CHE NON SANNO CHE INTERNET
    IN QUALCHE MINUTO
    X CHI LO SA USARE,
    FA LA RADIOGRAFIA COMPLETA DEI TUMORI
    MENTALI CHE CI NAVIGANO .


    istwine30 novembre 2012 12:21
    Quante mazzette ci vogliono per fare una mazza? Questo è il vero problema.
    I FASCISTI CONOSCONO SOLO LE MAZZE.

    Mario Salvatori30 novembre 2012 12:23
    Se magari ci spieghi che c'entra, o che ci azzecca, la premessa con con la conclusione...
    X M. SALVATORI, visto non capisce il nesso, sicuramente mr. Salva_TORI, non ci potrà salvare dal debito, forse salverà qualche maiale che si è appropriato di soldi pubblici , e quindi anche miei.
    Brezzarossa30 novembre 2012 12:45
    HiHiHiHi......

    Avete fatto partire per errore il generatore casuale di frasi condizionate?
    QUESTO è COME IL CANE DI PAVLOV, COMMENTI DA RIFLESSO CONDIZIONATO.

    ....penitenziagite!
    Brezzarossa30 novembre 2012 12:47
    HiHiHiHi....

    Mi sembra anche molto "google translate"......
    MA QUANTO 6 CHOOSY..


    Mons colombo30 novembre 2012 13:10
    Zombi? Mi è andata bene. Un mio collega, vedendo il libro del Prof in bella vista sulla mia scrivania (a noi nazionalisti piace fare propaganda) mi ha dato del reazionario. Il suddetto collega si rammaricava di non essere potuto andare a votare alla primarie e mi ha pure citato Gaber (libertà è partecipazione).
    PERSONA SAGGIA.
    OGNUNO SI ACCONTENTA DI QUELLO CHE è.


    Sarà bello vederli ridotti tutti così. A voi un profetico Albanese

    Dopo 0.55 min

    Io mi segno i nomi di famosi e non famosi. Poi faccio tutto un conto.
    E VADO SULL’ISOLA DEI FAMOSI.

    Alex30 novembre 2012 13:38
    Quante mazzette per fare una mazza non lo so! Però basta un ganbendi per non capire una mazza...
    FIGURATI SE UN FASCISTA MAZZIERE PUO’ CAPIRE QUALCOSA.

    CorrettoreDiBozzi30 novembre 2012 14:20
    Mario mi meraviglio di te: non hai riconosciuto il modus penises (volgarmente noto come ragionamento a cazzo, da non confondersi col più noto modus ponens)? I seguaci di Etarcos l'hanno elevato a sublime arte dello sragionamento.

    Detto fra noi: secondo me è un trollonzo, scrive anche tutto maiuscolo...
    QUESTI VIVONO TRA COMPLOTTI GIUDAICO PLUTOCRATICI E BOSCHI DEGLI ELFI. VEDONO SEMPRE TROLLAZZI DAPPERTTUTTO.


    pilon30 novembre 2012 14:22
    @Istwine:non so se il troll abbia colto...
    comunque,per come la so io,i selciatori di un secolo fa chiamavano mazzetta il martello da 5kg;la mazza,evidentemente più grossa,ne pesava invece 14,dunque il numero cercato dovrebbe essere 2,8 ;-)
    HA SCRITTO IL FASCIO NUMEROLOGICO ASTRALE.

    50330 novembre 2012 15:22
    Io ero sicuro che fosse il Correttore in versione Anonymous. Poi una rapida ricerca su google: ganbendi esiste davvero, un bell'applauso !!!!
    THO, SANNO ANCHE USARE INTERNET, COMPLIMENTI.

    Mario Salvatori30 novembre 2012 16:06
    La cosa più interessante di ganbendi è la 18esima legge sulla borsa (http://blog.libero.it/FTSPMIB/):

    "18 - In situazioni di crisi la maggioranza sceglierà la soluzione peggiore possibile."

    Essendo gli amici ed estimatori di Goofynomics tutto meno che "la maggioranza", è evidente che essi stanno seguendo la migliore soluzione possibile.
    HAI FATTO UN’ESTENSIONE SBAGLIATA ED ARBITRARIA DELLA MIA LEGGE.
    LA TUA LA DEFINIREI
    LA LEGGE DELLA TUA RAZZA SUPERIORE.
    G BENDINELLI
    HO USATO IL MAIUSCOLO X EVIDENZIARE I LORO S_COMMENTI E AIUTARLI A LEGGERE VISTO LE FETTE DI MORTADELLA CHE HANNO DAVANTI GLI OCCHI.

    grazie vincenzo x l'opportunità di dimostrare l'esistenza della paura intellettuale del prof di pescara, che va a pesca di gonzi x vendere il suo libro.

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  14. DIALOGO CON IL PROF. BAGNAI
    (A PROPOSITO DELLA MANIPOLAZIONE DELLE IDEE)

    Gentile Professore,
    ho iniziato a frequentare con interesse il suo blog per comprendere ragioni e prospettive della proposta di abbandono dall'euro, che sta alimentando tanta parte del dibattito a sinistra.
    Ho letto con attenzione il suo paper e ho formulato alcune considerazioni che mi piacerebbe poter condividere con Lei e con i Lettori del blog.
    Ho inviato tali mie nella mattina di domenica 23, in risposta al suo post "Liquidità o compensazione: quale Bretton Woods?". Non avendo visto la pubblicazione, ne ho desunto che doveva essersi verificato un problema tecnico e mi sono permesso di inviarLe la presente per riproporre nuovamente quanto sopra.
    Nel rigraziare per l'attenzione e lo spazio che vorrà riservarmi, desidero esprimerLe apprezzamento per lo sforzo di ricerca e divulgazione, nonchè il mio augurio per l'esercizio equilibrato della sua responsabilità di accompagnare crescita culturale e apertura mentale dei giovani studenti che le sono affidati.
    Un cordiale saluto.

    RISPOSTA
    Guardi, nel mio blog mi sono dato la regola di non pubblicare commenti a puntate, come lei saprebbe se avesse letto le istruzioni. Trovo molto significative le sue considerazioni e le pubblicherò in un post, in tempi direttamente proporzionali all'insistenza dei suoi solleciti (cosa altresì chiarita nelle istruzioni).
    Cordialmente.

    REPLICA
    La ringrazio, non era mia intenzione forzarle la mano.
    Cordialità

    RISPOSTA
    Non si preoccupi, è che sono molto preso dal libro del quale lei ha praticamente scritto la recensione. Mi interesserà molto vedere su quali dati e competenze la appoggia, ma prima occorre che la pubblichi, è inutile che ne parliamo in privato.

    REPLICA
    Buonasera,
    spero stia bene.
    Ieri verso le 14.00 ho inviato un contributo sul post "Catalano alla riscossa". In sintesi: la tesi da lei sostenuta nel post è che l'esplosione del debito pubblico negli anni Ottanta sia stata causata dalla crescita dei tassi di interesse, conseguente la svolta in senso restrittivo delle politiche monetarie a livello internazionale, piuttosto che dai disavanzi pubblici (eccesso di spesa rispetto alle entrate fiscali o viceversa).
    La mia osservazione era circa questa
    • tra 1980 e 1992 il debito pubblico italiano è esploso dal 58 al 116% del PIL (+60 p.p.);
    • nello stesso periodo il debito pubblico delle altre grandi economie industriali con cui siamo usi confrontarci (ger, fra, uk, us, jpn) è cresciuto molto meno;
    • come si spiega questa divergenza, considerato che il tasso di interesse reale sul debito pubblico italiano, sebbene in forte crescita rispetto ai valori negativi degli anni Settanta, si manteneva comunque inferiore a quello degli altri paesi?
    • Hanno forse sbagliato gli altri paesi ... ?
    Salvo che non sia dipeso da un problema tecnico (nel qual caso la prego di non considerare quanto segue) riterrei che la sua decisione di non dare visibilità al mio punto di vista possa essere interpretata in uno dei modi seguenti:
    1.sta valutando la risposta più opportuna, in quanto non ne ha una immediatamente pronta;
    2.non ha intenzione di rispondere, in quanto la risposta potrebbe instillare nella sua piccola corte la sensazione che la realtà è sempre più complessa dell'interpreta zione data secondo schemi ideologici predefiniti (sia ortodossi che eterodossi).
    Se invece ritiene che la mia osservazione sia basata sull'errore e vuole evitarmi il pubblico ludibrio, beh! la ringrazio, ma ho le spalle grosse e in fondo "sbagliando si impara".
    Per concludere, so bene che si tratta di casa sua e che lei può farci entrare chi vuole ... ma non conoscendola di persona desideravo solo comprendere di che pasta è fatto veramente. Capire se lei, che dimostra così tanta passione e capacità nel denunciare il pensiero unico, i condizionamenti del potere, etc. etc. ... nel suo piccolo usa poi le stesse odiose strategie per creare e difendere il piedistallo su cui si è issato.
    Un cordiale saluto.

    RISPOSTA
    Bravo.

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    Risposte
    1. Scusa, ma anche io avrei smesso di perder tempo con te. Se vuoi avere delle risposte non cominci a ipotizzare che il tuo interlocutore sia in malafede, si erga su piedistalli ecc... Io sarei stato anche molto meno educato e conciso, nel risponderti.

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  15. Questo Bagnai fa a gara con Barnard a chi raccoglie e diffonde la peggio propaganda anti-euro e anti-Europa nella cloaca di internet. Vabbè, si dirà, un narcisista monomaniaco ultraideologizzato come tanti altri. Ma quel codazzo di fanatici, bello folto pare, che si è creato attorno a quel blog è piuttosto terrorizzante: con quella loro fede cieca e feroce nel Sol dell'Avvenire del Ritorno alla Liretta e alla Spesa Pubblica Allegra. Sembra una declinazione 'accademica' del grillismo. E il fatto che uno così sia docente in un'Università pubblica fa un po' impressione. E' come avere un docente negazionista in una Facoltà di Storia o un creazionista in una Facoltà di Scienze (quell che 'noi siamo contro il Pensiero Unico'; ehggià).

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  16. Non dire sciocchezze...non hai contenuti, butti giù livore che Bagnai non merita. Non vedi che l'Italia è a pezzi? Bisogna muoversi in qualche modo, lui propone una soluzione a modo suo, tu cosa proponi?

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  17. Non ero più tornato su questo post, e trovo tanti commenti nuovi.
    Ci terrei solo a chiarire che condivido le preoccupazioni di Bagnai sull'eurozona, e quindi il motivo del mio dissenso con lui non riguarda l'euro.
    Io dico che non basta uscire dall'euro perchè i problemi si risolvano, che la crisi non è nata nella zona euro ma vi è stata importata dai paesi anglosassoni e che quindi se la causa sta lì non bisogna confondere un fattore di aggravio (la strana valuta che ci ritroviamo) con la crisi in sè che è una crisi soprattutto USA, della montagna di cartaccia che è stato cosnentito alle grandi banche di stampare, e della conseguente creazione di sempre più ingenti quantità di dollari per non farle fallire. Il fallimento del sistema bancario globale è a mio parere inevitabile, e l'unica cosa saggia che i governi dovrebbero fare è lasciarlo fallire sostituendolo con uno nuovo di zecca di proprietà pubblica, restituendo così al denaro la sua funzione di mezzo di scambio economico ed alle bamnche di strutture di servizio.
    Osservo invece che questo coraggio non c'è, e perfino emeriti economisti non sono in grado di dire la verità sino in fondo, apparentemente sperando in una risoluzione miracolosa.

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  18. Prof. Vincenzo Cucinotta, ho trovato questo post cercando "Bagnai euro" e l'ho trovato molto interessante. Interessanti sono soprattutto i commenti. Vorrei fare qualche precisazione.
    Ho iniziato a leggere e studiare economia due anni fa, per cercare di capire quali sono le cause della crisi attuale e della sua incredibile durata. Il primo libro che ho letto è stato PIIGS di Paolo Ferrero e cercando ho trovato tanti blog interessanti (ad esempio, Tempesta perfetta). Infine ho scoperto Goofynomics, il migliore, ed ho comprato il libro di Bagnai.
    Se lei avrà la pazienza di leggersi entrambi scoprirà quanto bene argomentate sono le tesi esposte.
    Ed apparirà chiaro anche a lei che uscire dall'euro è condizione assolutamente necessaria.
    Dovremo anche occuparci delle banche, degli sprechi, delle inefficienze, ma la prima causa della crisi è l'euro.
    Cordiali saluti
    Sergio
    p.s. mi scuso, non posso argomentare in dettaglio, mi ci vorrebbero troppi post; se non vuole leggere il libro, legga almeno i post introduttivi del blog Goofynomics




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  19. Le tesi del prof. Bagnai sono sicuramente molto interessanti, e direi anche che sono sufficientemente note, almeno a tutti coloro che frequentano blog economici.
    Mi scuso se mi ostino a non leggere il libro di bagnai, ma non vedo come esso possa aggiungere qualcosa a tutto ciò che ho avuto modo di leggere in questi anni di lui e su di lui.
    Ho tentato di dialogare con lui, ponendogli alcune questioni che riguardano alcune pretese debolezze delle sue tesi, ma, come del resto sembra sia la regola, egli non intende dialogare con la motivazione che non ha il tempo di ripetere sempre le stesse cose.
    I miei motivi di dissenso stanno nel fatto che sono assolutamente convinto che la risposta di tipo keynesiano che Bagnai e tanti altri pongono come possibile terapia alla crisi attuale, sia nei fatti un'arma spuntata, che ci sia insomma un'incomprensione di fondo della profondità della crisi in atto, la cui soluzione io ritengo possa essere ottenuta solo distruggendo gran parte della ricchezza in titoli di credito che circolano nel mondo.
    Mi rendo pefettamente conto di quanto questa medicina sia amara, ma se davvero questa è la soluzione, rinviarla serve solo ad aggravare la situazione.
    Per questo, malgrado la maniera cortese in cui lei avanza le sue proposte, mi trovo per l'ennesima volta costretto a declinarle.

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