lunedì 21 maggio 2012

LA NUOVA NOTTE DELLA REPUBBLICA E' GIA' INIZIATA: CHE ALBA CI ASPETTERA'?


Voglio portare alla vostra attenzione una notizia trovata sul web su questo link di un attentato rimasto fortunatamente incompiuto, che avrebbe coinvolto un’altra scuola, e che utilizzava come effetto deflagrante ancora una bombola di GPL. Senza volere esagerare sulle strane coincidenze, pur tuttavia dobbiamo riconoscere che in questa Italia oggi si muovono ben strane cose, che ci sono trame occulte in cui vogliono intrappolarci...

Lo stesso modo quasi criminale in cui i giornali trattano questi argomenti fanno pensare al peggio: prima la mafia, poi uno squilibrato, ma non si vergognano a fare confusione in maniera così scoperta? Che poi non capisco che indicazioni dia il fatto che l’esecutore sia una sola persona, cosa vieta che dietro ci sia un’organizzazione magari perfino mastodontica, perché un filmato che a causa della su bassa risoluzione non permette di identificare la persona ripresa possa essere considerato risolutivo di alcunché?
Vorrei essere falso profeta, ma temo che questo sia solo l’inizio, che ci siano interessi formidabili a sconvolgere la vita di questo paese, e mi pare davvero difficile credere che un sistema democratico fragilissimo come il nostro possa passare indenne in simili frangenti. L’incognita è quale possa essere lo sbocco, perché il potere finanziario che sembra oggi quello più interessato ad intervenire con tutti i mezzi, appare debole e disperato, e sembra come un guerriero accecato che mena fendenti a casaccio tentando di difendersi da un nemico che non vede. E’ un potere in grado di colpire fortemente, ma non in grado di gestire le conseguenze dei propri stessi atti. Sono sempre più convinto che stiamo imboccando la via più nera della nostra storia, e probabilmente non sarà una cosa limitata all’Italia. In questa situazione, non posso che rammaricarmi della mancanza totale di organizzazione intesa in senso lato, anche cioè come saldezza di convinzioni e degli obiettivi da perseguire.
L’unica cosa che vedo in giro sono iniziative quale quella che si è definita con l’acronimo ALBA, basate sulle metodologie organizzative e non sugli obiettivi, e le stesse metodologie non mi sembrano per niente condivisibili. Credere in un movimento spontaneo, orizzontale, che rifiuti pregiudizialmente ogni leadership, sembra centrato rispetto alle esigenze dei propri aderenti e non verso problemi politici a cui dare risposta, e paradossalmente, probabilmente inconsapevolmente, votate ad essere ultra-leaderistiche, perché se una leadership c’è nei fatti, nasconderla serve a renderla più evidente ed efficace non certo a depotenziarla, solo se ufficialmente riconosciuta può davvero essere contestata ed eventualmente contrastata.
Proprio quindi in una fase politica tempestosa, in cui servirebbe un gruppo ben coeso all’interno e ben determinato nei suoi obiettivi finali ed intermedi, intellettuali anche di prestigio non trovano di meglio che attirare i giovani in una iniziativa che sembra corrispondere a una specie di circolo ricreativo politico. Come si fa, mi chiedo allora, ad essere ottimista oggi?

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