mercoledì 19 ottobre 2011

POVERI INDIGNADOS, PER SPARIRE SONO BASTATE POCHE CENTINAIA DI FACINOROSI!

Devo dichiarare la mia delusione riguardo a ciò che ho letto sulla manifestazione. Qui, le cose non sono granchè differenti tra la grande stampa e i blog, alla fine il 90% dei commenti riguarda i facinorosi, le loro azioni, le loro motivazioni, il giudizio su di loro.
Perfino coloro che li condannao perchè hanno sottratto l'attenzione alla manifestazione ed alle sue parole d'ordine, cadono nello stesso tranello, anch'essi sottratti al tema principale per questa fiumana di parole che riguarda un episodio francamente modesto sia per motivazioni che per dimensione.
Il risultato mi pare quello di avere nullificato la volontà e la determinazione delle centinaia di migliaia di manifestanti, con l'aggravante di un comitato organizzatore che non riesce a cogliere la gravità dell'accaduto. Insomma, è cime se sabato nopn si fosse tenuta nessuna manifestazione, ma ci fossero stati solo disordini con atti di vandalismo e scontri con la polizia. Non ha alcun senso che gli organizzatori dichiarino che i violenti erano parte dei manifestanti, perchè questi soggettivamente non la pensano affatto così, e quindi questo comitato di fatto non intende più essere rappresentativo della gente che pure ha organizzato.
In queste condizioni, dobbiamo ammettere che questo movimento degli indignados è finito prima ancora di iniziare, almeno in Italia. Era ciò che temevo, visto che ritengo fondamentale il momento organizzativo, la capacità di riconoscersi come parte di una comunità tenuta assieme da profonde comuni convinzioni.
Qui, stiamo ancora a dividerci tra i sostenitori del default, e quelli che finiscono per allinearsi alle misure espansive, ottenute stampando banconote o emettendo titoli, ma pateticamente chiedendo misure di controllo dei mercati finanziari.
Voglio qui riportare un mio commento a questo articolo.

Se si voleva dimostrare che dare default non è come andare a fare una passeggiata, credo che l'autore sfondi una porta aperta: sarebbe un evento certo doloroso e alla fine saremo tutti un po' più poveri.
Il punto però non è questo, è se esista un'alternativa.
E' vero o no che la causa vera e prima della crisi sia dovuta alla torrenziale immissione di liquidità da parte della Federal Reserve di Greenspan, a sua volta dovuta alla difficoltà dei capitalisti occidentali ad incrementare le proprie ricchezze in presenza della concorrenza imbattibile da parte dei BRICS?
Se è così, c'è qualcuno che possa pensare di guarire un'intossicazio ne somministrando dosi crescenti di sostanza tossica? Salvare il sistema bancario nel 2007 come ha fatto Bush è stato un errore, e lo è qualsiasi atto si iscriva anche oggi nella medesima logica.
Oggi ci troviamo nel sistema finanziario globalizzato con titoli per un ammontare complessivo di circa dieci anni di PIL mondiale, il che equivale a dire che non il singolo titolo, magari della cattiva Grecia, ma il totale è carta straccia, non si capisce come fare a rimborsarlo alla scadenza. Pensare di risolverlo stampando banconote, appare assurdo a chiunque: insomma, il problema globale è senza soluzione, e gli USA e il Regno Unito che spingono verso l'immissione di liquidità, lo fanno non perchè possano davvero credere di risolvere il problema, ma solo per rinviare il momento del "redde rationem".
Questa tesi è del tutto irresponsabile, perchè più si ritarda il momento, più forte sarà il botto, e queste cose purtroppo finiscono col trovare sbocco in conflitti armati interstatali. Bisognerebbe che i grandi della terra si riunissero e dichiarassero l'insolvibilità generalizzata, proponendo una soluzione che ridimensionasse il valore facciale dei titoli.
Poichè ciò non avviene, non resta che la scelta nazione per nazione di ritirarsi da questa gabbia di matti che sono diventati i mercati finanziari in maniera unilaterale, dando appunto default nei modi possibili, e non mi convince la tesi dell'autore che sia tecnicamente impossibile trovare una via di default selettivo.
In ogni caso, se si considera ingiusto togliere i risparmi a chi li ha, mi pare molto più ingiusto accollare debiti a chi soldi proprio non ne ha già, ipotecando il suo reddito futuro: ciò sarebbe equo? Strana tesi davvero!
Qui di seguito, voglio riportare il mio commento a questo articolo.

1 commento:

  1. Se si voleva dimostrare che dare default non è come andare a fare una passeggiata, utore che sia tecnicamente impossibile trovare una via di default selettivo.

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