mercoledì 3 novembre 2010

DAVVERO TUTTO CHIARITO SUL RUBYGATE?

La dichiarazione del Procuratore Capo di Milano Bruti Liberati, rilanciata sui giornali come un chiarimento della situazione, nella realtà non chiarisce nulla. Ciò che ci saremmo aspettati dal PM era una ricostruzione quanto più possibile fedele degli avvenimenti di quella lontana notte del 27 maggio. Nulla di tutto questo, Bruti Liberati sembra assolvere senza darsi la pena di argomentarlo, i comportamenti dei funzionari della Questura di Milano in quella ormai famosa notte, con l’aggiunta certo significativa delle parole “abbiamo chiuso questa fase dell’inchiesta”. Ciò significa evidentemente che l’inchiesta è tuttora aperta, se n’è solo chiusa una fase.

Voglio essere chiaro, senza possibili ambiguità: in assenza di chiarimenti sul ruolo svolto dal magistrato Fiorillo della Procura minorile, a cui spettava ogni decisione in materia, la Procura di Milano per me, non solo non chiarisce nulla su quegli avvenimenti, ma al contrario autorizza le illazioni più maliziose sulle motivazioni reali della dichiarazione data dallo stesso Procuratore Capo, in un settore così delicato come il rapporto tra potere giudiziario (Procura) e potere esecutivo (Questura) che, come noto, svolge anche le funzioni di Polizia Giudiziaria. Ai procuratori ricorderei come anch’essi devono comportarsi come si suole dire della moglie di Cesare.

In rete, si immagina con una certa verosimiglianza che sarà la Minetti a dovere subire i danni maggiori dalla vicenda. A me non basta, da cittadino voglio sapere in base a quale ricostruziione dei fatti, si possa affermare che non ci siano addebiti a carico della Questura di Milano.

Questa dichiarazione del PM così laconica, che dovrebbe chiarire ed invece tende ad opacizzare i fatti, che dovrebbe dire una parola finale, ed invece, suggerendo un‘ulteriore fase di indagine, tiene aperta la situazione verso sviluppi ignoti e forse ancora da definire, mi sembra una pessima pagina scritta dalla Procura di Milano.

3 commenti:

  1. Hai perfettamente ragione! E' stato detto che la questura ha dovuto affidare la minorenne alla Minetti perchè non c'era posto in centri d'accoglienza, ma io ho sentito affermare, in un servizio giornalistico, da parte di chi gestisce uno dei più importanti centri milanesi, che loro non sono stati contattati e che comunque avrebbero di certo accolto la minorenne. Bruti Liberati ha fatto dei riscontri per assincerarsi che quanto dichiarato dai funzionari della questura circa la disponibilità di letti in centri di accoglienza fosse veritiera? Temo di no! La Fiorillo ha negato di aver dato l'assenso all'affidamento alla Minetti, allora questo magistrato ha dichiarato il falso? Perchè, inoltre, la funzionaria della questura si è rifiutata comunque di firmare? Perchè non ci spiegano queste cose? Ed infine, il fatto che il Presidente del Consiglio telefoni per interferire e "dare consigli" è davvero da considerarsi cosa lecita? Che squallore!

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  2. ecco "ornella" ha detto giusto e sintetizzato un pensiero comune: che squallore!!!!

    penso a tutti quelli che non hanno avuto "santi in paradiso" e ci hanno rimesso la pelle!!!!

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  3. No, neanche per me è chiarita la faccenda. Annamaria Fiorillo, PM del Tribunale dei minori, negò l'affido e dispose il ricovero in una struttura ad hoc. Chi ha deciso - quindi - di affidare Ruby alla Minetti? E perché la Fiorillo non è stata sentita? Spero che si ricostruisca l'intera vicenda come si conviene.

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