giovedì 1 aprile 2010

MECCANISMI ELETTORALI - PRIMA PARTE

Vorrei dare una lettura dei risultati delle recenti elezioni regionali sotto una lente un po’ diversa da quella che ho visto leggendo da varie parti.

Una prima lettura l’ho data nel post precedente, e riprendeva sostanzialmente il criterio ovvio che si adotta in tali casi, verificare le variazioni di percentuali delle varie liste rispetto a elezioni precedenti. Ma, man mano che riflettevo su tali risultati, mi sono infine reso conto che questi andamenti in sé non sono in grado di determinare effetti sul quadro politico. Il messaggio che gli elettori inviano col loro voto deve fare i conti con tanti altri elementi, naturalmente con le alleanze esistenti, ma non solo, anche con le stesse leggi elettorali vigenti. E’ ciò che qui tento di fare, giungendo a conclusioni che trovo di un certo interesse.

Occupiamoci subito della maggioranza di centrodestra. Mi pare che sia sotto gli occhi di tutti che ciò che ha garantito un risultato positivo a questo schieramento è il duplice successo della Lega da una parte e di AN dall’altra. Non sobbalzate, il breve tempo trascorso dall’unificazione non ha determinato una reale fusione tra AN e FI, che apparentemente continuano ad esistere come sottoparti del PDL. Non che non sia successo niente, c’è stato un travaso di dirigenti da AN a FI: basterebbe citare Gasparri, La Russa, tra i casi più significativi di politici ora piena proprietà del signor B. Fini però ha resistito pur con un gruppo di fedelissimi ridotto. Ancora ieri sera a Tetris. D’Urso ha esordito proprio rivendicando il successo di Fini, ma avrebbe potuto dire di AN, alle ultime elezioni. E’ successo insomma che il signor B. non ha facce decenti da presentare alle elezioni, e che possano raccogliere consensi. Polverini e Scopelliti sono uomini di AN, Caldoro non saprei, Formigoni è di CL ed è un caso a sé stante. Lì dove c’era un candidato del signor B. e del suo fedelissimo Fitto, Palese in Puglia, questi è uscito nettamente sconfitto, ed anche volendo accreditare Caldoro a FI, ma ne dubito, un solo governatore portato a casa dal signor B. non può che suonare che come una sua pesante sconfitta.

In altre parole, lo schieramento di centrodestra, in una schematizzazione estrema, appare come una portantina a due bracci. Sulla portantina ci sta il signor B., e la sostengono da una parte Bossi e dall’altra Fini: se uno dei due la lascia andare, il signor B. cade miseramente a terra. Adesso, ci si può chiedere come mai questi due personaggi politici navigati si prestino a fare da portantini del signor B. Evidentemente, ne traggono vantaggi anche loro. Ciò è senz’altro vero per la Lega. Il paradosso della Lega è che conquistare nuovi voti alla lega non cambia nulla, almeno finchè non decidesse di diventare un partito nazionale o se decidesse addirittura la secessione formale del Nord. Nella situazione data, la Lega ha determinato il suo successo quando ha ottenuto le due candidature a governatore. La Lega in Veneto avrebbe potuto ben avere anche il 40% dei voti, ma se Bossi non avesse strappato la candidatura per Zaia, avrebbe soltanto portato acqua al mulino del PDL. Qui già si percepisce quanto un determinato sistema elettorale determini effetti squisitamente politici. Il vantaggio della Lega è chiaro, continuare ad essere partito di lotta e di governo. Governano col signor B., ed ottengono così consensi, ma rivendicano la loro specificità, mai negando l’aspirazione alla secessione padana. Questo doppio binario per loro è molto lucroso, sono coloro che determinano le scelte più significativa di governo, ma nello stesso tempo si possono sempre smarcare, sostenendo il valore tattico della loro alleanza col PDL. Non avendo quindi interesse a rivendicare il governo dell’Italia, a loro sta bene avere un capopopolo che subisce le scelte che la Lega compie.

Se andiamo poi a ciò che è rimasto di AN, le cose appaiono differenti. Il disagio per il ruolo in cui si ritrova, è in Fini evidente. La preponderante influenza che la Lega gioca negli equilibri di governo va bene al signor B., a cui interessa salvarsi dalla galera e sentirsi il capo onorato e osannato, ma ha collocato AN in una funzione marginale. Il crescente successo elettorale della Lega così, non si può che tradurre in un disagio crescente per Fini ed AN. Cosa frena Fini da scelte radicali, come l’abbandono del PDL? Ancora una volta, è il sistema elettorale vigente. E’ lo schema bipolare in cui hanno costretto questa nazione che determina questi effetti perversi, con l’aggravante della scandalosa determinazione dell’ordine di eleggibilità dei candidati scelta preliminarmente dai pochi che comandano. Io credo che Fini dovrebbe riflettere a fondo su questo punto, quanto un sistema a unico candidato, quale i governatori delle regioni, ha favorito la sua parte. Se si andasse quindi a un sistema a collegi uninominali, magari a doppio turno con ballottaggio, allora potrebbe uscire da questa trappola in cui Fini si è andato ad infilare.

La mia impressione è quindi che l’equilibrio su cui il signor B. basa il suo potere, è determinato in gran parte sul sistema elettorale a logica bipolare e a parlamentari nominati, e quindi non necessitati ad essere neanche a livello di decenza: qualunque farabutto o imbecille può sedere sugli scranni del Parlamento purchè il signor B. lo voglia. Bossi d’altra parte controlla perfettamente la Lega anche basandosi su questo meccanismo, e non è interessato ad andare a collegi elettorali uninominali in cui sarebbe costretto a mettersi in competizione col PDL.

Non resta quindi a Fini che proporre e sostenere una riforma delle leggi elettorali in contrasto col signor B. e la Lega, evidentemente alleandosi con tutto il centrosinistra. Riprenderò l’argomento in un prossimo post, analizzandolo dal punto di vista del centrosinistra.

14 commenti:

  1. Non credo che Fini potrà mai avere tutto questo coraggio, alla fine prevarrà anche in lui il voler tenersi stretta la poltrona.

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  2. mmm, io credo che sia lo stesso Berlusconi (o chi per lui) che tramite il controllo totale dei media, dia luce, spazio e credito a chi desidera, Fini compreso. Cosi facendo, anche attaccando B. non perde credito tutta la maggioranza agli occhi dei telespettatori lobotomizzati.
    Se poi Fini e Bossi avanzassero troppe pretese,comunque legittime visto i risultati elettorali, non farebbe fatica a sostituirli con altre figure, pronte ad essere osannate dai media.

    Innalzare fini quasi a paladino dell'opposizione, d'altronde, a chi ha tolto più voti?
    al centrodestra o al centrosinistra?

    Per me è centrale il ruolo della propaganda. Chi la controlla fa la storia. E chi la controlla è ancora e sempre lui.

    Tu per primo avevi ipotizzato una sua caduta, ed in quel momento sei stato convincente, molti commenti, me compreso ti davano ragione.
    Ma a distanza di qualche mese lo credi ancora?
    Io, sempre meno.
    Mi convinci di nuovo? :)

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  3. @Ornella
    Volevo mostrare come questo meccanismo elettorale lo penalizza pesantemente: poi, come diceva Don Abbondio, se uno il coraggio non ce l'ha, non può darselo.

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  4. @MP
    Io vedo soprattutto cambiamenti a livello istituzionale. Il si9gnor B. credo abbia capito che se non riesce a finire di trasformare la struttura democratica uscita dalla Resistenza in una struttura autoritaria, magari di tipo innovativo, presto potrebbe trovarsi nei guai.

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  5. @Gigi
    Il signor B. ha deciso di resistere a tutti quelli che ne hanno messo in forza il potere. A causa di questa scelta, che io trovo scellerata per l'Italia, quando cadrà, lo farà col botto, sarà una frana. Non c'è dubbio che oggi la Lega sia il maggiore suo sostegno, molto di più direi del suo stesso partito, per le ragioni che scrivevo nel post.
    In ogni caso, io rimango dell'opinione che il signor B. sia molto meno potente e il suo potere sia molto meno sicuro di come potrebbe apparire.

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  6. Sono daccordo con te su tutta la linea e spero in Fini che non mi sembra un delinquente, pur ammettendo però una disegno piduista nell'ascesa di B. al potere, anche se non ho bene capito dove si vuole arrivare.
    Eh si, perchè uno prende il potere lo fa per trarre vantaggio da una nazione da sfruttare, ma noi che cavolo abbiamo da farci sfruttare? I debiti? I cassaintegrati? il turismo allo scatafascio? le casse dello Stato vuote?
    Un caro saluto, è sempre un piacere leggerti, anche se amaro piacere

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  7. Definirla lucida e attenta come analisi è dire poco. La trovo completamente condivisibile.

    Per la cronaca Caldoro tecnicamente è un ex "Nuovo PSI" per cui è effettivamente incatalogabile. E' una potenziale mina vagante, niente di più (come ogni buon socialista in salsa italica).

    Ed è verissimo: i principali vincitori a destra sono proprio la Lega Nord ed il sub-partito di Gianfranco Fini. Il personalismo Berlusconiano ha portato a durissime sconfitte (visibili anche dal dato politico nazionale), compensate egregiamente dai successi della Lega e dei candidati finiani.

    Se fossi in Berlusconi non limiterei il problema al solo Fitto. Mi farei un esamino di coscienza. Forse è proprio vero che "il racconto berlusconiano non funziona più".

    PS: sulla tua ipotesi di un avvicinamento quantomai immediato Vendola-De Magistris, ti dico solo che De Magistris ti ha risposto con una tempistica perfetta nella pagine de Il Fatto Quotidiano oggi, in un'intervista molto significativa di Marco Lillo..

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  8. @Luce
    Il signor B. ha innazitutto il problema di andare in galera, ma ha anche bisogno di avere successo, e questo bisogno assume aspetti psicopatologici.

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  9. @Alessandro
    Mi pare che De3 Magistris non faccia mistero di volere avvicinarsi a Vendola. Piuttosto, è quest'ultimo che mi pare pericolosamente indeciso sul da farsi. le alternative sono due in definitiva, entrare nel PD ed egemonizzarlo, oppure puntare sulla costituzione di una formazione politica a sinistra del PD, che si candidi a superare lo stesso PD nei consensi. Ho letto l'intervista di De Magistris, ed ho paura che egli voglia fare un minestrone. Manca ancora la proposizione di idee forti.

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  10. @ Vincenzo
    Trovo l'idea di De Magistris alquanto pretenziosa se non assurda (in relazione al pastrocchio a cui ti riferivi tu). Per quanto, naturalmente, ha chiarito sin dal principio di non voler parlare né di soggetto unitario nè di altro, ma di partire da un avvicinamento nelle iniziative e nei rapporti, che trovo da questo punto di vista utile anche se riferito a sfere come quella che fa riferimento a Grillo (non a caso dopo un intenso contatto a distanza Vendola-Grillo quest'ultimo ha deciso di ritirare le proprie liste in Puglia ed appoggiare il governatore uscente, per cui gli avvicinamenti in un certo senso già esistono).

    Diciamo che proporre soggetti o federazioni di questo tipo senza mettere avanti bene da subito i progetti, le idee, le linee guida che dovranno ispirare la nuova politica, si tratterà di costruire un ennesimo contenitore vuoto.
    Tecnicamente l'idea non è affatto impensabile, tutt'altro. Va solo concepita bene.

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  11. spezzo la catena dei commenti per un caro saluto ed un augurio sincero per una serena e felice Pasqua.
    Lella

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  12. @Alessandro
    Staremo a vedere, ma apparentemente Vendola non ha le idee chiare, e questo certo non è positivo: non è fase politica in cui ci si possa permettere di sbagliare e disperdere forze.

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  13. @Lella
    Grazie di cuore: naturalmente ricambio con sincerità :)

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