giovedì 15 ottobre 2009

RUBRICA SETTIMANALE DI POLITICA INTERNA. N. 10

Riprendo oggi a postare dopo una mia assenza per motivi di lavoro, e tra l’altro altri impegni mi aspettano che mi distrarranno dal mio e dai vostri blogs: me ne scuso sin d’ora.

Questo post lo voglio dedicare alle recenti vicissitudini subite dal DDL comunemente noto come “sull’omofobia”.

Vorrei innanzitutto sgombrare il campo da una confusione che vedo sparsa a piene mani in giro, a partire dall’UDC e dai suoi parlamentari. Essi affermano che il suddetto DDL violerebbe i principi costituzionali, rendendo più grave un reato subito da un soggetto a causa della sua omosessualità. Essi dicono che così un eterosessuale viene meno tutelato da un omosessuale. Ebbene, questo è palesemente falso. Che io sappia, la legge dice che l’aggravante lì prevista riguarda la motivazione basata su questioni di preferenze sessuali. Dovrebbe quindi essere chiaro a tutti che se alcuni omosessuali picchiassero un eterosessuale per motivo delle sue preferenze sessuali, la legge si applica egualmente. Naturalmente, mi rendo conto che questo caso è più teorico che reale, ma la costituzionalità si applica proprio sugli aspetti formali. Se dunque dei due casi possibili, solo uno viene fuori come un problema dalla cronaca di tutti i giorni, vorrà dire soltanto che questo è il problema da risolvere, e che è giusto risolverlo con un provvedimento legislativo che non ne limita l’uso al caso di attualità, ma affronta ogni possibile casistica, anche ove questa risultasse del tutto rara o assente.

Ciò chiarito e tolte di mezzo delle motivazioni assolutamente insensate, rimane il fatto che la chiesa riesce più che a influenzare, addirittura a determinare l’esito parlamentare di provvedimenti di legge aldilà di ogni ragionamento minimamente logico. Come può avvenire tutto ciò? Avviene perché i cattolici, proprio da quando non hanno più un partito di riferimento, si sentono più vincolati ai dettami della loro fede, che a un criterio di giudizio realmente individuale, e non sentono alcun vincolo di appartenenza partitica. Ora, è certo vero che il mandato parlamentare è individuale, anche se ciò risulta del tutto contraddittorio con il sistema elettorale vigente. Mi chiedo tuttavia se un parlamentare, quando riscontrasse una continua e perdurante differenza di opinione col proprio gruppo parlamentare, in base a quale criterio decida di continuare a farne parte. La verità è che, dietro un principio certo sacro come il preservare lo spazio di scelta personale, si nasconde una verità ben più prosaica: la doppia militanza insomma. Qui la coscienza individuale c’entra ben poco. Stiamo parlando di vere e proprie imboscate parlamentari organizzate per tempo e con la massima cura, che richiedono un livello anche organizzativo dei parlamentari cattolici. E’ un film visto già infinite volte: lì dove ci sono aspetti di interesse della chiesa cattolica, sia dal punto di vista dei principi che di crudi interessi economici, ci sono personaggi che tirano le fila e danno istruzioni dettagliate e perentoria da seguire a questi parlamentari che sbandierano come libertà di coscienza la loro pedissequa sottomissione a un’autorità che non dovrebbe essere politica.

In particolare, ho visto come il caso della Binetti abbia richiamato molte attenzioni dei vari blogs. E’ bello certo dire che nel PD è bene che ognuno segua la sua coscienza, ma qui, come dicevo, si tratta di ben altro: questa è una quinta colonna inseritasi come un tumore nel corpo di quel partito che, da parte sua, sembra incapace di innestare un vero dibattito al proprio interno perché, con tutta evidenza, sarebbe superfluo. Ciò che infatti conta sono i rapporti di forza sanciti a priori. Così, la Binetti ed altri parlamentari vengono accreditati di un tot di azioni, gli ex-DS di un latro tot, a sua volta suddiviso in certe fette tra i vari dirigenti, e questo vale anche per la Margherita. In fondo, ad esempio, il ragionamento di Rutelli è in questo senso abbastanza chiaro: quante azioni mi accreditate? Se sono troppo poche, vado con Casini.

La scelta del PD è in fondo abbastanza secca: vuole azionisti cattolici che porteranno voti ma pretenderanno sempre di far valere all’interno l’autorità della chiesa, e direi perfino del Vaticano, o meglio di liberarsi di questo fardello, ormai divenuto un tumore che mette a repentaglio la stessa sua sopravvivenza? Ai posteri l’ardua sentenza…

9 commenti:

  1. Io, a causa della costante ed intollerabile invadenza della Chiesa nelle questioni italiane quali la fecondazione assistita, il testamento biologico, la pillola abortiva etc, sono diventata talmente anticlericale da aver messo anche in discussione la mia fede religiosa! Tengo a precisare che io non sono mai stata comunista, tuttavia ritengo che il PD debba avere il coraggio di presentarsi come partito essenzialmente laico, ecco perchè io sono a favore di Marino. Se continua così, invece, perderà sempre più voti perchè, quando c'è uno che rema da una parte e l'altro da quella opposta, non si va da nessuna parte. Proprio come te, anch'io ho la netta sensazione che la Binetti sia una sorta di infiltrata, il cui compito è quello di mettere in difficoltà il partito nell'attuazione della propria linea politica.
    Vincenzo, io non sono alla tua altezza nell'esporre la mia visione politica, però ti ringrazio infinitamente perchè mi dai l'opportunità di esprimere il mio pensiero. Pensiero che coincide sempre col tuo, la qualcosa mi inorgoglisce non poco!

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  2. Anch'io ieri ho trattato di questo tema e concordo con te sulla disamina giuridica. Aggiungo poi che esistono casi in cui un atto di violenza é considerato più grave se fatto a certi soggetti. Pensiamo ai minori per es. Allora in questo caso dovremmo dire che un maggiorenne é tutelato meno del minore? Semplicemente nel caso di reati su minori, ci si rende conto delle influenze ancora più devastanti che il reato stesso può avere e quindi questo fa scattare meccanismi sanzionatori aggiuntivi.

    Basta vedere il 609 ter Cp e queste modifiche che a luglio erano state discusse e forse approvate:
    http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=00427938&part=doc_dc-sedetit_isr-ddlbl_dimdvs&parse=no

    AL RIGUARDO LEGGI QUI:
    "Si sofferma poi sull'articolo 3, il quale, attraverso la riscrittura dell'articolo 609-ter del codice penale, modifica la disciplina delle circostanze aggravanti speciali della violenza sessuale, sotto il profilo sia dell'entità dell'aumento di pena sia dell'individuazione delle fattispecie aggravate. Al riguardo sottolinea come degna di nota sia la modifica dell'aggravante già prevista dal n. 5 del comma 1 dell'articolo 609-ter, con il quale viene eliminato qualsiasi limite di età per il verificarsi dell'aggravante nel caso in cui l'autore della violenza sia il genitore, l'ascendente o il tutore.
    Anche il secondo comma del vigente articolo 609-ter risulta modificato: la formulazione attuale prevede infatti un aggravamento ulteriore, nella misura della reclusione dai 7 ai 14 anni (inferiore dunque all'aggravante ordinaria prevista dal testo in esame) se il fatto è commesso nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni 10; la nuova formulazione del comma invece prevede la reclusione da 8 a 16 anni per le due distinte ipotesi della vittima infradecenne e del concorso di due o più delle circostanze aggravanti indicate al primo comma.
    Vengono poi aggiunti due ulteriori commi all'articolo 609-ter, che stabiliscono che la pena non può essere inferiore, rispettivamente, a 8 anni se dal fatto è derivata alla persona offesa una lesione personale grave, a 10 anni se dal fatto è derivata una lesione personale gravissima."

    Beh da quanto ho riportato direi che essere minorenni e subire atti di violenza comporta un aggravante nei confronti del reo e l'età anche tra i minori diventa una "discriminante". Nessuno si é levato in piedi ad urlare allo scandalo....

    Quanto al PD, io é da quando é sorto che l'ho definito un partito nato a seguito di fusione per incorporazione e che altro non é che il compromesso storico fatto partito.

    Quindi di fronte a queste situazioni non mi sorprendo, però mi ci indigno (la parola era anche un'altra ma voglio fare il fortbito lol)

    Ciao e bentornato!
    Daniele

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  3. Ma secondo te la Binetti davvero porta voti????????????????
    Io non ci credo.
    Secondo me è un calcolo malfatto (visto che ne fa perdere altrettanti se non di più....)
    Secondo me la Binetti non se la prenderebbe neppure Casini....

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  4. c'è stata una legislatura durante la quale il gruppo misto un po' alla volta è diventato il più grosso partito della camera!!!

    la binetti è coerente con se stessa, il pd non è coerente

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  5. p.s. lungi da me volerla difendere

    per motivi personali avrei voluto che questa legge passasse

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  6. @Ornella
    Io sono soltanto un po' più pessimista di te: penso che non basti un Marino per salvare il PD. Mi pare che ci sia oggi un problema di portata storica sul ruolo delle forze che si ispirano alla socialdemocrazia, come mi smebra risulti dai risultati delle europee e dalle elezioni tedesche. Il vero problema specificamente italiano mi pare piuttosto quello della sinistra dura e pura, che, invece di occupare lo spazio politico che le spetterebbe, litiga al proprio interno dietro i vari minuscoli leader, venerati come fossero dei grandi uomini, quando invece dovrebbero semplicemente essere dimissionati per la loro manifesta incapacità politica.

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  7. @Daniele
    Grazie del tuo commento circostanziato. Mi pare che conveniamo sul fatto che il giudizio di incostituzionalità sia del tutto immotivato e chiaramente pretestuoso.

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  8. @Chiara
    Ricorderai forse la frase di Andreotti: "I voti si pesano, non si contano"
    Poichè insomma pare abbastanza ovvio che dietro la Binetti ci sta il Vaticano, fare fuori la Binetti, crea problemi col Vaticano. Ti pare che i vari baffini D'alema vogliano guastare questi rapporti impropri? Non credo proprio, senza questi non rimarebbe loro niente.

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  9. @Zefirina
    Scusami, non ho ben capito il riferimento al gruppo misto.
    Per il resto, se la Binetti sta nel PD per nome e per conto, si capisce che lei sa bene cosa sta facendo, e giustamente, come tu suggerisci, sono gli altri che dovrebbero chiarirsi un bel po' le idee.

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