sabato 7 febbraio 2009

A PARTIRE DAL CASO DI ELUANA

Mi trovo quasi costretto a rintervenire sul problema di Eluana, anche se in realtà Eluana non c'entra ormai davvero per nulla, e sarebbe bene lasciarne in pace anche il nome.

Intervengo perchè giorno dopo giorno si consuma la trasformazione di quello che ci ostiniamo ancora a chiamare un paese democratico, e che in verità diviene sempre più una specie di dittatura mass-mediatica.

Ci siamo messi in un bel ginepraio, a partire dalle farneticazioni sulla cosiddetta società aperta. Insomma, pretendiamo di potere vivere in una società non ideologica, e poi, naturalmente il capetto di turno, ben fornito di poteri istituzionali e di mezzi finanziari ha tutto lo spazio per forgiare la società a sua immagine e somiglianza, e a suo personale profitto, naturalmente.

Chi mai lo contrasterà? Non la cosiddetta opposizione parlamentare, che è indaffarata a fare i conti in casa, l'un contro l'altro armato, e mai per favore dividersi sulle idee: bastano gli interessi a dividerli!!!

Non l'informazione, in parte comprata e in parte collusa, anch'essa impegnata con le proprie beghe di potere.

Non la magistratura mi pare ormai, dopo la vergognosa vicenda di "why not", che ha visto l'ANM prima difendere i membri della propria giunta, e il CSM poi sanzionare nella massima misura Salerno, che aveva il dovere istituzionale di indagare, e dare una pacca sulla spalla al PG di Catanzaro, che aveva chiaramente abusato delle proprie prerogative per autodifendersi. Rimangano i blog che ci leggiamo l'un l'altro, illudendoci magari che basti scrivere la verità perchè questa trionfi, o forse magari scriviamo solo per consolarci. Quando ci sarà qualcuno, non che va verso i sessant'anni, come me, ma che si trovi nel fiore della gioventù, e prenda un'iniziativa collettiva, per cambiare qualcosa in questo nostro disastrato paese?

1 commento:

  1. Ciao, Enzo, vedo che hai parlato del caso di Eluana e per una volta vedo che lo si fa con compostezza senza manicheismi eccessivi.
    Io dico questo, l'etica e la filosofia sono belle qualità dello spirito, ci insegnano molto e facciamo bene a coltivarle, ma ci sono vicende dove agiscono e prevalgono altri elementi vitali. Ci sono fatti dove comandano il cuore e i sentimenti. Se tu vedi un energumeno che picchia un bambino hai poco da filosofeggiare o da riflettere, salti addosso all'energumeno o cerchi di indurlo a più miti propositi. A me è capitata la stessa cosa con la storia di eluana. Ho visto una corsa alla morte, contro il tempo, la ricerca della morte a tutti i costi, prima che possano fermare il tuo braccio, il mio cuore ha detto no, così non va. E non c'è filosofia che tenga, non c'è etica, non c'è riflessione. Il mio cuore ha ordinato al mio cervello: trovami una spiegazione che giustifichi la mia scelta, trovami delle ragioni morali abbastanza ben articolate. E il mio cervello ha eseguito l'ordine. Di più non so dirti, solo che sono lieto di aver agito così e non in un altro modo: la faccenda come è stata impostata era orribile. Ciao.

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